Il miracolo dei laghetti e il paradiso di San Vito

Laghi Nabi, l'unione di «natura» e «bioarchitettura»

Leonardo Di Maro, escursionista
Leonardo Di Maro, escursionista
Marilu Mustodi Marilù Musto
Lunedì 30 Gennaio 2023, 08:15 - Ultimo agg. 12:24
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Cosa ci fa un paradiso nell'inferno? Nessuno sa perfettamente come ci sia arrivato, ma la certezza si trova nel nome: Laghi Nabi, l'unione di «natura» e «bioarchitettura». I laghi sono una delle mete per il turismo sostenibile nel cuore della provincia di Caserta dove convivono ambienti antropizzati e specie di uccelli e pesci che devono essere salvati. «Lo hanno già fatto in altre parti d'Italia, possiamo farlo anche noi qui! È nata così la mia sfida», dice Gino Pellegrino, il primo a scommettere sui laghetti costruiti per prelevare sabbia e calcestruzzo (opera della criminalità organizzata nell'era in cui il cemento era una macchina per far soldi), poi trasformati in meta di bracconieri per cacciare uccelli rari e, ora, «destinazione paradiso». Gino Pellegrino gestisce la rinascita attraverso il turismo. Ma se fino a dicembre c'erano solo i Laghi Nabi, adesso c'è anche «Res» che in latino significa «cosa», «bene», «ricchezza»: «Ma anche resilienza, restare, cosa da curare e da restituire», continua. È così, è nato il ristorante all'interno della struttura che tiene in equilibrio i sapori e il rispetto della natura: «Chi viene da noi - dice lo chef Emanuele Mosca - deve sentirsi soddisfatto».

Dal mare fino all'entroterra. Caserta e la sua provincia è ricca di scrigni di biodiversità. Ai piedi del monte Tifata, sul versante Ovest del massiccio, esiste un piccolo polmone verde che grazie al rapporto tra uomo e natura è un rifugio. «Il bosco di San Vito è un chiaro monumento storico che ospita bellezze naturalistiche e archeologiche, viene attraversato da un famoso escursionistico denominato il Sentiero del re, chiamato così da Ferdinando IV di Borbone, che invitava i regnanti d'Europa alle sue famose battute di caccia», spiega Leonardo Di Maro, guida ambientale ed escursionistica Aigae. «Il Sentiero del re inizia dalla parte più bassa del bosco, nel comune di Sant'Angelo in Formis, prosegue salendo verso la Collina San Iorio - continua Leonardo - famosa per il suo campo solcato da dove si può ammirare l'infinita vista che sia sull'etruria campana. Da qui si possono raggiungere i famosi letti Garibaldini, avamposto dei Garibaldini che si dice venissero usati dai soldati per controllare la zona ed esercitarsi a sparare, con alle spalle il monte Tifata ed il Monte dei lupi. Ritornando nel bosco, il sentiero fiancheggia cavità ricche di acqua sorgive che si incontrano presso la cisterna principale dell'acquedotto di San Vito, famoso canale che trasportava l'acqua fino a Capua, che si trova ancora intatta all'interno del bosco. Una delle tante bellezze del bosco è la presenza della salamandrina terdigitata, specie autoctona dell'Appennino meridionale, non a caso i Romani definivano questo luogo sorgente di ricchezza data la quantità di biodiversità. Selvatika_Hike&Trek deve il suo nome e il suo spirito a questi luoghi che possono essere esplorati».

E il bosco di San Vito, grazie alle guide, è ora meta di turismo lento. Così come è diventata meta turistica anche il litorale con i suoi laghetti: qui Gino Pellegrino scommise su un posto in cui nessuno avrebbe messo piede, se non per depredare. Castel Volturno è anche la spiaggia martoriata dall'erosione, ma qui è stata scelta la strada meno intensiva. «Noi consentiamo all'uomo di fare una vacanza immersa nella natura e agli uccelli di ritornare a stazionare qui, ora ci sono i Cormorani ma anche i Germani reali che coesistono con le persone. Abbiamo restituito questo luogo alla gente e agli animali», spiega Pellegrino. La piscina all'aperto è calda anche di sera ed è perfetta per un bagno al centro dei laghi. Ma com'è nata l'idea di creare relax in posto simile? «Erano rimasti degli specchi d'acqua che, ben presto, abbandonati dalla camorra erano diventati ricettacoli di rifiuti. Noi abbiamo prima affittato un'area, presentando un progetto di paesaggio - racconta Pellegrino - abbiamo poi bonificato le sponde ed rigenerato i luoghi. Ed ecco i Laghi Nabi».

Le materie prime del territorio e le soluzioni a basso impatto ambientale sono anche i cardini del nuovo ristorante del resort di Castel Volturno. Fra gli invitati all'inaugurazione del nuovo pezzetto di paradiso, lo scorso 22 dicembre, c'era Edward Nicolae Luttwak, economista, politologo ed esperto di politica internazionale. Il tutto, innestato nei campi di lavanda. Dal mare fino al cuore interno, la provincia di Caserta può rinascere grazie alla passione di privati.
 

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