Sono ritenute scarse le possibilità di ritrovare in vita Enzo De Blasio, il pilota 74enne decollato da Castel Volturno con un bimotore domenica pomeriggio alle 14 e di cui da allora non si hanno più notizie. Per tutta la giornata di ieri gli uomini della Direzione marittima campana, coordinati dall’ammiraglio Pietro Vella, hanno continuato le ricerche intorno all’isola di Ischia ma non è stata rinvenuta nessuna traccia del bimotore, un Partenavia P68. Alle ricerche, coordinate dalla Capitaneria di Porto di Napoli, che si avvale anche della collaborazione di reparti della Guardia Costiera di Catania e Civitavecchia, partecipano anche mezzi della Guardia di Finanza, dei Vigili del Fuoco e dei carabinieri. «L’unico punto rilevato del volo di questo bimotore - spiega il Capitano di Vascello Gregorio De Falco, Capo Reparto Operativo della Direzione Marittima della Campania - è l’aggancio a una cella telefonica del cellulare del pilota. Si tratta di un segnale captato intorno alle 16 di domenica, vale a dire circa due ore dopo la partenza. È il solo punto di contatto con strumenti di rilevamento, ed è avvenuto al largo del porto di Forio».
Trattandosi di un contatto rilevato a diverse migliaia di metri dal suolo, evidentemente, l’area da controllare riportata in mare è molto ampia. «I nostri mezzi navali e quelli aeronavali - aggiunge De Falco - hanno ripetutamente controllato tutta l’area compresa tra Forio e Ventotene ma non è stata rilevata alcuna traccia del bimotore, un 8 posti su cui viaggiava solo il pilota».
In buona sostanza, dunque, il volo di De Blasio doveva durare solo pochi minuti e restare all’interno del rilevamento del transponder dell’aeroporto di Marcianise. Così non è stato e ora si stanno vagliando tutte le ipotesi a cominciare, appunto, dal possibile malore improvviso. E da questo punto di vista preziose potrebbero essere le informazioni sanitarie raccolte dal medico di fiducia del pilota. «Continueremo le ricerche», aggiunge De Falco: «Ci basta trovare una traccia, anche minima, per delimitare un cerchio su dove approfondire i controlli. Finora abbiamo impiegato dieci motovedette e sei velivoli (4 elicotteri e 2 Atr42); i mezzi si sono alternati in una vasta area di ricerca che comprende la zona di mare che va da Ischia alle Pontine».
Carattere eclettico, sempre impegnato in eterogenee e molteplici attività, sempre disponibile con tutti e sorridente. In questo modo Enzo De Blasio è descritto da tutti quelli che lo conoscono. Napoletano, è stato capitano di lungo corso. Era entrato nella Marina Militare ed è qui che aveva conseguito, durante il servizio di leva, anche il brevetto di pilota. Ma “il capitano”, come è chiamato da amici e parenti, aveva altre ambizioni e chiese alla Marina il congedo per avere la possibilità di avviare un’attività imprenditoriale, un’azienda tuttora attiva che fornisce di carburanti gli armatori non solo italiani.
Enzo De Blasio è conosciuto anche come appassionato di vela. Tra le sue molteplici attività c’è anche quella di armatore e skipper di Scugnizza, una barca pluripremiata in competizioni veliche in giro per il mondo. E non basta. La sua passione sterminata per il volo lo aveva fatto innamorare anche del deltaplano. Sul finire degli anni ‘70 conobbe il volo senza motore e ne rimase folgorato. Iniziò a praticarlo con successo e qualche anno dopo, siamo nei primi ‘80, decise di fondare il Delta Club, il campo volo di Castel Volturno di cui è ancora proprietario, e da dove è decollato col suo aereo a otto posti domenica, per poi essere inghiottito nella nube del mistero.