Il nonno di 99 anni rapinato tre volte
in una settimana: lo choc a Calvi

Il nonno di 99 anni rapinato tre volte in una settimana: lo choc a Calvi
di Antonio Borrelli
Venerdì 29 Ottobre 2021, 07:34
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Tre furti in una settimana. La sfortunata vittima è Antonio Bonacci (nella foto), docente di lettere in pensione di ben 99 anni, che da circa 7 giorni si è ritrovato nel vortice di un incubo che sembra non avere fine.
Tutto comincia la scorsa settimana, quando qualcuno si è introdotto nel perimetro dell'abitazione nella frazione di Zuni e ha rubato la sua vettura. L'auto venne poi ritrovata dai carabinieri poco lontano dalla casa, in circostanze tutt'ora avvolte nel mistero. Trascorrono poche ore e alle 2 del mattino del 23 ottobre due giovani irrompono in casa - a due passi dal Municipio - e lo rapinano: il bilancio del furto sarà di oltre 1.250 euro. La dinamica è stata ricostruita in maniera lucida da Bonacci: «Per entrare si sono presentati come carabinieri alla porta. Io non volevo aprire, ma dopo molte insistenze e un linguaggio forbito e consono mi hanno convinto. Lì ho capito chi avevo di fronte. È stato terrorizzante, li ho visti tutti vestiti di nero. Si sono accaniti contro di me, mi hanno scaraventato a terra dicendo «dammi soldi e oro, sennò ti fracasso». La refurtiva è stata recuperata dai carabinieri dopo che Bonacci ha identificato uno dei due ragazzi, ora arrestato. «Per due anni - continua il 99enne - questo ragazzo lavorava per me, avevo provato ad aiutarlo dandogli un lavoro come raccoglitore di limoni».

Ma l'incubo non era finito: nella notte tra mercoledì e giovedì, infatti, Antonio Bonacci è finito di nuovo nel mirino dei criminali: un uomo è riuscito ad entrare nell'appartamento al piano terra, dal quale ha portato via alcuni oggetti di valore e le chiavi di quella stessa vettura che era stata rubata pochi giorni prima e poi ritrovata. I carabinieri della locale stazione stanno vagliando la posizione di un 20enne, raggiunto da un fermo in attesa dell'esito di alcune verifiche.
Dopo i tre raid, alla veneranda età di 99 anni e due mesi il professor Bonacci fa una lucida analisi del contesto sociale dell'agro caleno in generale: «La società e le istituzioni, anche scolastiche ed ecclesiastiche, non vedono chi soffre, non aiutano chi ha bisogno.

Non c'è più un contributo per la collettività. Per questo la nostra società sta peggiorando». Dopo essere finito nel mirino dei criminali del posto, l'uomo confessa di non avere subìto danni fisici, piuttosto importanti conseguenze psichiche: «Per due notti non ho dormito. Quello che mi tormenta di più è l'immagine di quelle due persone vestite di nero. Non si toglie dai miei occhi». Nonostante quello che ha trascorso, il 99enne si sente di perdonare quegli ignoti che hanno stravolto la sua vita: «Sì, mi sento di perdonarli. Quello che hanno fatto dipende anche dall'educazione che hanno ricevuto e dalle mancanze di una società che non intercetta le difficoltà».

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D'altronde dopo l'escalation di un fenomeno sociale preoccupante come quello micro-criminale era arrivata la risposta dell'amministrazione guidata da Giovanni Rosario Lombardi. Solo poche settimane fa il paese è stato infatti installato il primo sistema di videosorveglianza della storia calena: decine di telecamere sono state disseminate sul territorio urbano lungo le strade più trafficate, agli accessi del paese e in prossimità di aree pubbliche strategiche per individuare eventuali responsabili di atti criminali e targhe dei mezzi. E in effetti l'utilizzo di una rete di occhi elettronici si sta diffondendo in tutti i comuni della zona.
 

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