Il vescovo Lagnese: «Via Crucis un segnale di riscatto»

Domani la processione nel quartiere che vive maggiori disagi

Monsignor Pietro Lagnese
Monsignor Pietro Lagnese
di Daniela Volpecina
Giovedì 30 Marzo 2023, 09:03 - Ultimo agg. 14:43
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Il quartiere Acquaviva si prepara a celebrare la Via Crucis. E lo farà avvolto da un fermento nuovo, che sa di rinascita, e che pare dettato da una volontà di riscatto dopo anni di degrado e abbandono. È questo il clima che si respira tra le strade del rione più popoloso della città alla vigilia della processione sacra che domani sera vedrà in prima fila il vescovo di Caserta, Monsignor Pietro Lagnese.

«Lo scorso anno dice il presule vivemmo la via Crucis nell'ex Macrico. Con quella scelta, a poche settimane dall'inizio della guerra in Ucraina, volevamo riportare all'attenzione dei casertani un'area che per tanto tempo era stata luogo di addestramento alla guerra e dove si preparavano strumenti di morte, per dire che di pace, piuttosto che di armi e conflitti, aveva bisogno il mondo ma anche per invocare per Caserta e l'intera provincia di Terra di Lavoro una nuova stagione di impegno, passione, speranza e rinascita. Quest'anno abbiamo scelto invece il rione Acquaviva, segnato da tante forme di disagio ma abitato anche da tanta passione e voglia di riscatto. Accanto ai segnali di malessere, in quel quartiere c'è infatti un positivo fermento e un desiderio di cambiamento che non vorremmo andassero delusi. La presenza dei ragazzi della Pastorale giovanile della Diocesi, cui è affidata l'animazione della Via Crucis, vorrebbe contribuire a non far spegnere la speranza. Desideriamo metterci a fianco della gente di quel rione e delle realtà associative impegnate nell'opera di promozione del territorio. Sentiamo il dovere, come cristiani, di essere maggiormente presenti».

Poi un plauso ai sacerdoti che operano nel quartiere: «Sono grato ai nostri preti, in particolare a don Antonello Giannotti e a don Andrea Campanile, per il lavoro di presenza che assicurano insieme alle loro comunità, ma benedico il Signore anche per l'impegno della Chiesa evangelica della Riconciliazione con i pastori Giovanni Traettino e Franco Bosio». Inevitabile un riferimento al Pinqua, il piano innovativo nazionale per la qualità dell'abitare, che prevede una serie di interventi di rigenerazione urbana nel quartiere e soprattutto all'emergenza sicurezza che nelle ultime settimane ha investito la zona sud della città: «La Via Crucis nel rione Acquaviva continua Lagnese - vuole essere l'occasione per ribadire ancora una volta la mia vicinanza ai residenti e il sostegno al percorso di riqualificazione intrapreso dall'amministrazione comunale. Spero vivamente che tra gli interventi progettuali programmati, possa esserci anche la rifunzionalizzazione dei cortili delle case popolari di via Trento - luoghi per lungo tempo abbandonati al degrado e all'incuria - in modo che quegli spazi possano diventare aree pubbliche da utilizzare per finalità collettive, in primo luogo per le persone che vi abitano». Lagnese poi sottolinea che il quartiere Acquaviva «ancora di più mi sta a cuore dopo i recenti fatti di cronaca che lo hanno visto coinvolto.

Vogliamo più in generale mettere in evidenza il tema della cura di tutte le periferie, sul quale già altre volte ho posto la mia attenzione e, in particolare, quello della necessità di una maggiore presenza delle istituzioni nelle aree più disagiate della città, attraverso interventi innanzitutto di prevenzione, capaci di suscitare processi virtuosi di crescita della qualità della vita, di sviluppo e di inclusione».

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Un appello e al tempo stesso un invito, quello rivolto dal vescovo alle autorità che, numerose, parteciperanno domani sera al percorso della via Crucis. Il corteo partirà alle 19 dalla chiesa di Nostra Signora di Lourdes in via Kennedy per raggiungere il plesso scolastico della Ruggiero in via Trento attraverso via Benevento, via Acquaviva, via Garigliano, via Sarno, largo Alento, via Arno, piazza Po, via Volturno e viale Lincoln. Non ci sarà tra le tappe della processione via Feudo San Martino, nelle ultime settimane al centro di un infuocato dibattito per la decisione dell'amministrazione di realizzare qui un parcheggio interrato da cento posti auto. Una infrastruttura contestata da circa venti associazioni e anche da qualche scuola.

Ieri una sessantina di alunni della materna e primaria "L'arca di Noè" con le docenti e un agronomo hanno svolto una visita didattica in questa oasi. Divisi per gruppi hanno imparato a riconoscere le diverse specie di alberi di alto fusto presenti. «I bambini spiegano le maestre Luisa Senatore e Laura Umbertelli - hanno realizzato dei cartelloni a forma di albero e delle schede con le foto di ciascun esemplare che poi sono state appese ai rami. È stato un momento di conoscenza e apprendimento ma anche di sensibilizzazione sul tema della natura e dell'ambiente. La nostra scuola si affaccia su questo spazio che, a nostro avviso, dovrebbe essere riqualificato con giostrine, fontane e arredo urbano». «La scelta di realizzare un parcheggio qui, proprio davanti alla scuola fanno notare le colleghe Cinzia Mosconi e Angela Pattini ci sembra poco opportuno anche per una questione di sicurezza. Sarebbe importante destinarlo invece a funzioni sociali, ludico, ricreative e anche didattiche con attività outdoor».

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