«Impianto di riciclaggio, Lo Uttaro ha già dato: basta rifiuti nel sito»

La zona dovrebbe accogliere un impianto per il riciclo del vetro e della plastica

«Impianto di riciclaggio, Lo Uttaro ha già dato: basta rifiuti nel sito»
di Mariamichela Formisano
Domenica 22 Gennaio 2023, 09:47
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Inaccettabile, nella forma e nella sostanza, la delibera di giunta con la quale a febbraio 2022 si approvava uno studio di fattibilità che prevedeva la realizzazione di un impianto di differenziazione dei rifiuti urbani in vetro e plastica da realizzarsi in zona Lo Uttaro. E ne chiedono l'immediata revoca i consiglieri di minoranza Raffaele Giovine di «Caserta decide», Romolo Vignola e Clemente Fusco di «Speranza per Caserta», firmatari di una mozione che sarà messa ai voti al prossimo consiglio comunale fissato per il 30 gennaio prossimo. Inaccettabile nella forma, considerato che il progetto non risulta essere firmato: «Una anomalia che ne richiama tante altre - rimarca Romolo Vignola, presidente della Commissione di controllo degli atti di giunta - e sulle quali diventa urgente una riflessione tecnica ancor prima che politica». E improponibile nel contenuto, laddove si dichiara l'assenza di vincoli ambientali per un'area notoriamente compromessa, tant'è che già una delibera di consiglio comunale nel 2011 escludeva in quel luogo qualsiasi ulteriore sito di rifiuti.

Orientamento confermato pochi anni fa, quando fu bocciata l'ipotesi di costruirvi il biodigestore, immaginato poi a Ponteselice. «L'area di Lo Uttaro ha già dato dal punto di vista ambientale - sottolinea Raffaele Giovine - e gli unici provvedimenti che siamo disponibili ad accogliere con favore sono una bonifica integrale dell'area ed un aumento significativo dei controlli per evitare gli sversamenti abusivi. Ed è fondamentale quanto prima approvare il Piano urbanistico comunale (Puc) per disegnare l'assetto della città - aggiunge Giovine - perché non si può continuare a progettare la città futura con micro-interventi che di fatto renderanno il Piano una semplice presa d'atto di quello che si è già fatto. Senza dimenticare che è impossibile immaginare la nostra città come Sad (Sub ambito distrettuale) autonomo, considerato che non disponiamo di spazi idonei ad ospitare gli impianti utili a completare il ciclo dei rifiuti. Piuttosto su questa vicenda è fondamentale attivare una discussione provinciale».

La mozione propone anche soluzioni alternative, come quelle offerte dal Pnrr, e dai bandi del Ministero dell'Ambiente e della Sicurezza energetica (Mite), che offrono un'occasione unica di disponibilità di fondi da investire anche per riqualificare aree abbandonate. «Diversi impianti di rifiuti ed anche di edilizia scolastica vengono comunque allocati nella zona di Lo Uttaro - spiegano i firmatari della mozione - e, più in generale, nell'intera area Vasta, che è stata storicamente invasa da rifiuti urbani e industriali interrati in maniera indiscriminata nelle tante ex cave di tufo ed in fossati spesso realizzati fuori da qualunque principio di sicurezza ambientale.

Seppure tali cave risultino in gran parte stabilizzate, la mancata messa in sicurezza di molte di esse comporta che ancora non smettano di contaminare le matrici suolo, acqua ed aria della zona, per cui sembra assurdo dover ancora una volta evidenziare l'impossibilità di edificare su una discarica. Lo stato di abbandono dell'area ne fa ancora oggi oggetto di continui sversamenti abusivi a cielo aperto, e l'assenza di una visione concreta sul futuro dell'area, a vocazione industriale, la rende del tutto inutilizzabile per qualsiasi scopo e successivo sviluppo, anche economico e sociale».

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La mozione fa anche notare che la Regione Campania ha previsto interventi di messa in sicurezza sia della falda acquifera «Piscine rosse», sia del sito denominato «Discarica ecologica meridionale» sempre nell'area Vasta di Lo Uttaro, «come risulta dalla lettura della determina dirigenziale del 23 marzo 2022», con fondi pari a decine di milioni di euro. E sarà interessante contare i voti favorevoli che, dai banchi della maggioranza consiliare di Caserta, si solleveranno a favore della mozione che chiede al sindaco Carlo Marino e alla sua giunta la revoca della delibera; di porre, come precondizione ad ogni insediamento futuro nella zona, interventi compensatori di recupero dell'area, da richiedere nell'ambito dei fondi messi a disposizione dal Pnrr; di procedere al più presto all'adozione del Puc, coinvolgendo per il futuro della zona sia le realtà imprenditoriali sia le realtà associative; di riesaminare la capacità e l'opportunità di essere Sad capoluogo autonomo, il che comporta attualmente la necessità di avere tutta la filiera e i relativi impianti sul territorio comunale, già più volte dichiarato non idoneo per qualsiasi ulteriore localizzazione di impianti di rifiuti, sempre in sinergia con le amministrazioni dei comuni adiacenti.
 

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