La strage del sabato Santo,
Mignano saluta le quattro vittime

La strage del sabato Santo, Mignano saluta le quattro vittime
di Angela Nicoletti
Mercoledì 7 Aprile 2021, 09:14
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La maglia da calciatore adagiata sulla bara bianca mentre all'interno della chiesa, dedicata a Santa Maria Grande, attraverso uno schermo, scorrono le immagini della sua breve e felice vita di diciottenne amato in maniera sconfinata da genitori e fratelli. L'addio a Carlo Romanelli è stato l'ultimo in ordine di tempo che la comunità di Mignano Montelungo ha dato, ieri, che difficilmente potrà essere dimenticata. Una sorta di «via crucis» quella a cui è stato sottoposto l'intero paese.



Le «stazioni del dolore» hanno avuto inizio alle 10 con la celebrazione nella chiesa della Concezione dei funerali di Claudio Amato, l'operaio 52enne di Campozillone che sabato sera si è trovato nel posto sbagliato al momento sbagliato. Tornava a casa dalla figlia, dopo aver comprato delle pizze. La sua Fiat Idea è stata travolta dall'Alfa Mito rossa, condotta da Matteo Simone che, come una scheggia impazzita, è uscita fuori di strada, lungo la regionale Casilina in territorio di San Vittore del Lazio. Niente e nessuno avrebbe potuto evitare l'impatto che ha spezzato la vita oltre dell'uomo anche dell'altro giovane conducente e dei suoi compagni di viaggio: Luigi Franzese e Carlo Romanelli. Una strada pericolosa e insidiosa che ha spazzato via quello che sarebbe stato il futuro di Mignano e quella che era la realtà lavorativa e laboriosa del paese dell'Alto casertano.

A celebrare le cerimonie funebri è stato il vescovo di Teano, monsignor Giacomo Cerulli unitamente al parroco della cittadina, don Pietro Lepre che proprio per dare quel senso di comunità ed appartenenza ha organizzato delle dirette streaming. Chi non ha potuto essere presente per le restrizioni anti-Covid, ha potuto ugualmente presenziare, seppur virtualmente, ai funerali. Strazianti le parole di ricordo pronunciate dagli amici dei tre giovanissimi come straziante l'immagine di quelle madri e di quei padri avvolti nel loro dolore sconfinato, con lo sguardo vacuo e la mente persa nei ricordi. Un tripudio di palloncini bianchi e azzurri ha accolto l'uscita dei feretri, così come gli striscioni posizionati sulla facciata del Municipio e riportanti i volti sorridenti dei tre, inseparabili amici.

Carlo, Matteo e Luigi che erano sempre insieme e che quel sabato maledetto hanno deciso, con l'incoscienza dei venti anni, di «trasgredire» le regole imposte dalla zona rossa e di voler arrivare a Cassino.

Un gesto di assoluta normalità, compiuto decine di volte. Un destino beffardo e crudele ha deciso per tutti loro, senza possibilità di appello e con l'ultima, ingiusta, zampata: quella di una diretta social attraverso la quale decine di amici hanno dovuto assistere ad una tragedia senza fine. In pochi attimi il tratto di strada, già teatro di altri drammatici sinistri, si è trasformato in un calvario per tutti coloro che sono intervenuti. Dagli automobilisti in transito ai Vigili del Fuoco, ai carabinieri al personale dell'Ares 118.

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«L'unico modo che abbiamo per reagire a questa terribile tragedia è onorare la memoria di chi abbiamo amato e far sì che continui a vivere nei nostri ricordi. A nome di tutta l'Amministrazione Comunale e della città di Mignano Monte Lungo esprimiamo la nostra vicinanza alle famiglie per la prematura scomparsa dei nostri concittadini Carlo, Claudio, Luigi e Matteo che nella notte del 3 Aprile hanno perso la vita - si legge nella pagina ufficiale del Comune che è listata a lutto -. La loro scomparsa rappresenta per tutti una grave e dolorosa perdita che lascia un profondo vuoto nei cuori di ognuno di noi. Profondamente addolorati ci uniamo nel dolore e nella preghiera. Ciao Carlo, Claudio, Luigi e Matteo da tutti noi».
 

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