Indagato il sindaco di Francolise:
rallenta la corsa alla candidatura

Indagato il sindaco di Francolise: rallenta la corsa alla candidatura
di Antonio Borrelli
Mercoledì 3 Aprile 2019, 12:00
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È un fulmine a ciel sereno quello che ha colpito ieri il sindaco di Francolise Gaetano Tessitore, indagato dalla Procura di Santa Maria Capua Vetere insieme ad altri 27 tra dirigenti e dipendenti del «San Rocco» di Sessa Aurunca con le accuse di assenteismo e uso improprio dei badge di ingresso e uscita dall'ospedale. Una vicenda giudiziaria che si incrocia con la vita politica del primo cittadino. «A questo punto non so cosa farò - spiega Tessitore parlando della sua candidatura alle prossime Comunali - ma prometto battaglia a chiunque mi costringerà a fare dei passi indietro».
 
A parlare è un Tessitore combattivo, che soltanto pochi giorni fa aveva ufficializzato la sua discesa in campo per proseguire il percorso amministrativo cominciato cinque anni fa. Il primo cittadino è alla ricerca del bis dopo la vittoria alle Comunali del 2014, quando ottenne 1.773 preferenze dei cittadini equivalenti al 51,13% dei voti. L'allora candidato della lista civica «Voltiamo Pagina» scalzò il sindaco uscente Nicola Lanna, che ottenne 939 voti, e Andrea Russo, fermatosi a 755 preferenze. E a dirla tutta, i primi sondaggi da Francolise davano il primo cittadino ancora una volta saldamente in testa rispetto ai suoi avversari alle elezioni amministrative del prossimo maggio. Ma l'inchiesta venuta alla luce potrebbe ora complicare le cose. «A dire il vero non so neanche da cosa devo difendermi - continua - non ho ricevuto avvisi di garanzia né sono tra coloro a cui è stato imposto l'obbligo di firma, e ciò significa certamente che la mia posizione è marginale rispetto ad altri. Se non mi fossi recato in ospedale non avrei mai saputo di essere coinvolto nell'inchiesta». «Figuro tra gli indagati semplicemente perché l'intero reparto è coinvolto - continua Tessitore, medico anestesista in servizio al «San Rocco» di Sessa Aurunca - ma non ho mai fatto nulla di male. Svolgo un'onorata carriera da trent'anni, non ho mai preso un giorno di malattia né ho mai ho approfittato di nulla. Io, come altri medici anestesisti in servizio a Sessa, ho ricevuto encomi da tutta la provincia e la nostra categoria è riconosciuta in tutta la regione. Persino il mio incarico da primo cittadino di Francolise è svolto gratuitamente». L'indagine coordinata dal pm Anna Ida Capone vede coinvolti in tutto 28 tra dirigenti, medici, infermieri e personale amministrativo. Le accuse sono quelle di falsa attestazione in servizio al «San Rocco» e, per due indagati, al Policlinico della Federico II. In altre parole, si parla di «furbetti del cartellino». Tessitore rifiuta questa espressione associata a sé, sottolineando che «alla fine la verità sulla mia posizione sarà chiarita». Ma tra gli amministratori coinvolti nell'inchiesta non c'è soltanto Tessitore. Tra gli indagati figura infatti anche Salvatore Migliozzi, assessore con delega all'ambiente, sanità, del Comune di Carinola. Psichiatra di 69 anni molto noto in tutta la provincia e primario del Servizio Psichiatrico di Diagnosi e Cura dello stesso ospedale «San Rocco», Migliozzi è nell'elenco dei 18 dirigenti coinvolti. Dagli amministratori, così come dal gruppo di maggioranza «Siamo Carinola», non è però arrivata ancora alcuna reazione.
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