Infermiera e camorrista minacciano
di rapire figlie di medico e pm: presi

Infermiera e camorrista minacciano di rapire figlie di medico e pm: presi
di ​Mary Liguori
Martedì 14 Maggio 2019, 06:31
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C’è un film, con Denzel Washington, che fotografa un fenomeno drammaticamente diffuso in Messico, quello dei sequestri di persona a scopo estorsivo. Molti rapiti, figli dei ricchi, a casa non ci tornano più benché i familiari paghino centinaia di migliaia di pesos ai malviventi. In «Man of Fire» il contatto tra i parenti e i sequestratori è la Voz, la voce, appunto, che al telefono detta tempi e modi dello scambio. La Voz, il mediatore senza volto, non è un componente della banda, ma agisce per suo conto. Nel Casertano, due uomini e una donna avevano in mente un piano simile, ma hanno commesso una serie di madornali errori. Primo tra tutti quello di far coincidere la Voz, ovvero il contatto, con gli aspiranti sequestratori. Che erano due pregiudicati napoletani, Antonio Fusco, di Sant’Anastasia, ex dipendente comunale, e Ciro Piccolo, 34enne di Pollena Trocchia. Hanno minacciato la vittima, un medico casertano della clinica Villa Fiorita di Capua, per farsi consegnare 10mila euro, salvo poi dirsi disposti ad accettarne 5mila. «Se no prendiamo le tue figlie», bambine spiate per settimane dai presunti estorsori con la complicità di una donna. Agli arresti, con Fusco e Piccolo, è infatti finita anche un’infermiera di Santa Maria, Assunta Nardiello, in servizio nella stessa clinica dell’anestesista. È stata lei, secondo le indagini della squadra mobile di Caserta, diretta da Davide Corazzini, a fare da basista per gli estorsori, a scegliere la vittima, solo sulla base del suo conto in banca, a fornire ai due pregiudicati gli elementi utili per ricattare un medico che è marito di un magistrato del tribunale di Nola. La Nardiello è passata dal ruolo di infermiera caritatevole a quello di criminale per 21mila euro. Il costo della sua Qashqai. Dopo l’acquisto del suv, va in rosso e cerca di fare cassa. Sceglie la strada del crimine. Ma come ha fatto la 54enne a entrare in contatto con i due pregiudicati? Secondo quanto ricostruito dalla Procura diretta da Maria Antonietta Troncone, il legame tra lei e la zona vesuviana è stata la sua amante. Una 50enne di Sant’Anastasia che, però, quando si è resa conto di quello che stava combinando la sua amica, non ci ha pensato su due volte prima di collaborare con la polizia. Naturalmente, solo dopo che è stata contattata, ovvero in seguito alla denuncia della vittima. Le indagini, coordinate dal pm Condello, sono opera dell’agguerrita I sezione della Mobile, coordinata da Domenico Lippiello.
 
«Se ci tieni alle tue figlie mi devi dare 10mila euro». È il 12 aprile scorso quando sul cellulare del medico arriva la prima inquietante telefonata. L’uomo denuncia subito. Ma è terrorizzato. Il solo pensiero che qualcuno possa ledere alle sue bambine lo getta nel panico. «Dottore, voi e la vostra famiglia avete bisogno di protezione, potrebbero succedere cose brutte a voi e alle vostre figlie, noi vi seguiamo giorno e notte». Dicono i malviventi. «Lunedì vi mandiamo la posizione dove portare i soldi. Non scherziamo». Le minacce vengono registrate dalle cimici, si sente una donna sghignazzare. Lo scambio deve avvenire davanti al Giudice di Pace di Santa Maria. «Devo venire a casa? Non vuoi dormire stanotte?». Fusco e Nardiello vanno sul pesante. E vengono identificati quando, dopo avere esaurito il credito del telefono, li filma la telecamera della tabaccheria dove vanno a ricaricare. Il 7 maggio, è il giorno dello scambio, la polizia irrompe in casa della Nardiello, nelle Iacp di S. Maria. Il telefono usato per le minacce viene lanciato giù dalla finestra. Tentativo maldestro di eliminare le prove. Ma è troppo tardi. Per un mese intero i tre sono stati intercettati, pedinati. Fusco, alias «fignucchiello», è troppo navigato per non sapere che negare sarebbe inutile. Affiliato ai Panico, coinvolto in fatti di camorra e di armi, ragiona in fretta e stabilisce che raccontare tutto forse gli conviene. E dice che è stata l’infermiera, a proporgli l’«affare». Aggiunge di aver coinvolto nel fattaccio Piccolo, fratello di suo genero. Lo stesso trio ha tentato di ricattare anche un’infermiera. Anche in quel caso va male. La donna è sposata con un finanziere. 
 
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