Interventi sbloccati per 2200 pazienti
in attesa. E il Covid miete due vittime

Interventi sbloccati per 2200 pazienti in attesa. E il Covid miete due vittime
Sabato 2 Ottobre 2021, 07:25 - Ultimo agg. 15:34
4 Minuti di Lettura

Sono circa 2.200 i pazienti in lista d'attesa per interventi di diversa intensità. Un esercito di utenti dell'ospedale. Altri 5.100 sono per le visite ambulatoriali. Numeri alti. Ecco il motivo per cui l'azienda ospedaliera Sant'Anna e San Sebastiano di Caserta ha adottato, come da indicazioni regionali, un piano di recupero formulato ad hoc, cioè per recuperare quei pazienti che a causa delle sospensioni dovute per la pandemia non hanno ricevuto l'assistenza richiesta. Si tratta di pazienti che non si trovano in condizioni di urgenza e indifferibilità: le prestazioni per pazienti in grave e imminente pericolo di vita, infatti, sono sempre erogate, anche in pieno lockdown.

Ora, il piano di recupero dei pazienti in lista d'attesa è stato pubblicato sull'albo pretorio dell'azienda ospedaliera casertana qualche giorno fa. È stato migliorato, ed è precisato nel piano stilato dall'azienda, il sistema di analisi delle prestazioni da recuperare, indicando i criteri di priorità e i sistemi di monitoraggio. Volendo guardare alla chirurgia d'elezione, ovvero quella programmata, la direzione aziendale, guidata da Gaetano Gubitosa, aveva già avviato ad agosto un recupero di questi pazienti. Sul piano ora pubblicato è stato dimostrato un confronto dei pazienti in attesa nel luglio 2021 e quelli in attesa il 15 settembre. È emerso che il totale varia di poco, ma i numeri oscillano quando si guardano i singoli interventi per area chirurgica, tenendo presente che nel frattempo si sono aggiunti altri pazienti alle liste. Il recupero, chiaramente, non è soltanto in area chirurgica, ma anche per la specialistica ambulatoriale.

 

Per entrambe le aree è stata prevista una estensione dell'orario di lavoro e un aumento della disponibilità delle equipe mediche, i quali poi avranno compensi aggiuntivi per il recupero dei pazienti in lista d'attesa. Anche per la chirurgia a bassa invasività o quella a ricovero breve avrà più tempo per garantire un numero maggiore di prestazioni.

Nel programma di recupero, inoltre, viene precisato il numero esatto e il codice di criticità di ogni visita ambulatoriale che deve essere recuperata, così come viene precisato il numero degli interventi per ogni branca chirurgica d'elezione. Per far fronte all'intero lavoro, l'azienda ha deciso inoltre di estendere anche gli orari del Cup, così come l'adeguamento del software.

Intanto, sebbene in questo momento storico si facciano i conti con quello che non è stato affrontato durante il lockdown, il Covid continua a colpire. Sono due i decessi notificati sul report dell'Asl di Caserta pubblicato ieri, per un totale di 1.316 vittime dell'infezione. Sono emersi anche 39 casi positivi dall'analisi dei 926 tamponi processati, con un'incidenza del 4,21%. Per fortuna sono state certificate anche 41 negativizzazioni e ora sono 986 i positivi attualmente in cura, quattro in meno rispetto alla giornata precedente. L'alto numero dei guariti è il fattore confortante che conferma l'importanza dell'atto vaccinale. È vero che il vaccino non evita il rischio di contagio, ma è certo ormai che non permette al virus di manifestarsi nella sua forma più grave, con le complicazioni che poi potrebbero portare anche alla morte, così come accaduto nelle precedenti ondate. Fino alle 17.21 di ieri, sono state erogate 681.278 prime dosi, di cui 602.304 richiami.

Intanto, la comunità scientifica continua nel suo lavoro di aggiornamento. Il 4 ottobre, al grand hotel Vanvitelli, avrà luogo il convegno Il Chirurgo nel III Millennio, che ha come presidente il direttore sanitario dell'ospedale di Piedimonte Matese, Gianfausto Iarrobino. Alla presenza delle diverse autorità sanitarie del territorio, come i direttori dell'Asl e dell'azienda ospedaliera di Caserta, si parlerà delle nuove tecnologie in ambito chirurgico e di tutte le tematiche pertinenti come la robotica e le nuove strategie terapeutiche.
 

© RIPRODUZIONE RISERVATA