Disastro ingombranti nell'isola ecologica
di Caserta: «La cassa è sempre piena»

Disastro ingombranti nell'isola ecologica di Caserta: «La cassa è sempre piena»
di Daniela Volpecina
Giovedì 8 Ottobre 2020, 12:00
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Isole ecologiche off-limits a Caserta per chi deve conferire gli ingombranti. Sono cinquanta, in media, ogni giorno gli utenti che, giunti in una delle tre piattaforme per depositare un televisore, un mobile o un vecchio materasso, sono costretti a tornare indietro con il proprio carico perché i cassoni risultano sempre già pieni. Anche nelle prime ore del mattino. Malgrado, nel caso specifico degli ingombranti, questi cassoni vengano svuotati quotidianamente. È così da almeno tre mesi, stando a quanto denunciato dai cittadini che si sono rivolti persino alle forze dell'ordine.

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Ciascuna delle tre stazioni ecologiche, che si trovano in via Talamonti, via Cappuccini e viale Lincoln II tratto, dispone infatti di un solo scarrabile per questa tipologia di rifiuto.

Un contenitore, di circa cinque metri, in grado di raccogliere fino a quaranta quintali di materiale che tuttavia viene riempito ogni mattina in meno di un'ora da una minoranza di utenti che si presentano davanti ai cancelli con furgoni pieni di mobili, divani e rifiuti ingombranti di vario tipo. Da qui il blocco dei conferimenti per tutti gli altri cittadini. Episodi che, oltre a comportare un disservizio, hanno innescato non poche tensioni tra gli utenti che in qualche caso hanno preteso persino l'intervento dei carabinieri per fare luce su una prassi ormai consolidata e difficile da contrastare. Quella dei traslocatori (in qualche caso abusivi) e di quanti utilizzano l'isola ecologica come discarica gratuita per depositare i rifiuti ingombranti frutto delle loro attività. Le responsabilità, secondo gli addetti ai lavori, andrebbero imputate al regolamento che disciplina i conferimenti e che non impone un limite nel quantitativo di rifiuti da sversare. Nel protocollo sono previste sanzioni per chi non separa i materiali o per chi li deposita in cassoni differenti da quelli indicati o li abbandona all'esterno ma non ci sono vincoli sul peso e sull'entità dei rifiuti. Ciò significa che chiunque può conferire tutto ciò che vuole fino ad esaurimento dello spazio. Un dato segnalato dall'azienda al Comune che fino ad ora non ha ritenuto di dover intervenire. Impossibile anche l'ipotesi di aumentare il numero degli scarrabili.

Incrementare gli sversamenti quotidiani comporterebbe un aggravio dei costi di smaltimento che al momento l'ente non sarebbe in grado di sostenere. Si stima che l'amministrazione comunale spenda in media 60mila euro al mese solo per gli ingombranti. A ciò si aggiungono poi i disagi legati alla carenza di strumenti e attrezzi come le scale necessarie per raggiungere l'orlo dei cassoni e depositare i rifiuti. Infine ci sono i tablet e i gps guasti da tre mesi con i dipendenti costretti ad appuntare su fogli di carta i nominativi delle persone.

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