Jabil e Firema con i forestali:
la scommessa lavoro

Jabil e Firema con i forestali: la scommessa lavoro
di Enzo Mulieri
Lunedì 8 Luglio 2019, 09:18 - Ultimo agg. 09:51
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Un trittico di impegni a tutela dell'apparato industriale casertano di assoluta rilevanza programmatica e strategica. È quello che si inaugura quest'oggi, a Marcianise per la vertenza Jabil, e proseguirà poi tra domani e giovedì presso il Ministero dello sviluppo per altri tavoli di crisi.
 
La prova di «fuoco» più rischiosa vedrà in prima battuta la sorte del gruppo Tfa, ex Firema che domani dovrà scoprire le carte del nuovo piano industriale per rilanciare il sito di San Nicola, dopo una prima fase di stabilizzazione contrassegnata da non pochi intralci e difficoltà. Il tavolo istituzionale sarà il primo banco di prova per quanto dichiarato di recente dal manager indiano Umesh Chowdary che confida in una nuova stagione di lavoro attraverso l'acquisizione dell'importane commessa per la progettazione e la produzione di sistemi di propulsione per le ferrovie indiane.

Un business che va aggiungersi all'importante ordinativo già in portafoglio per la costruzione di treni per la metropolitana di Catania (54) e che dovrebbe garantire un volume di affari di almeno 216 milioni di euro. Tuttavia per l'ex Firema il passaggio da una fase di avvio ad una di rilancio dovrà pure tenere conto dei tempi di non saturazione degli impianti, una situazione di rallentamento «contingente» della quale pure potrebbe risentire l'attuale assetto occupazionale.

Ma a tenere banco in provincia, in tali frangenti, è pure l'acuirsi dell'emergenza Jabil che nell'arco di due settimane, a partire dall'annuncio della procedura di licenziamento per 350 addetti, si ritrova al centro di una mobilitazione a tutto campo, ad oltranza. Non a caso anche nel pomeriggio di oggi un corteo di manifestanti si sposterà dalla periferia della città fino a raggiungere il Palazzo municipale di Marcianise dove il consiglio comunale, col sindaco Antonello Velardi, fornirà il suo contributo a sostegno di una causa. A tutt'oggi, infatti, non è ancora stato convocato il vertice presso il ministero dello Sviluppo, neppure è ancora possibile che il Governo riesca a garantire la presenza al tavolo di confronto dei massimi referenti della Corporate statunitense. Proprio per accelerare una trattativa più avanzata, anche dal punto di vista politico, si erano rivelate pressanti nella settimana scorsa le sollecitazioni da parte dei partiti (Pd e Sinistra) del Movimento 5 stelle, le richieste di ascolto presso la Regione, il presidio presso la Prefettura di Caserta, le stesse proteste dinanzi la sede di Confindustria. Intanto le recenti vicissitudini della Whirlpool, dello stabilimento di Napoli, torneranno alla ribalta al Mise l' 11 prossimo.

All'incontro prenderanno parte le segreterie delle tute blu di Caserta sia a supporto delle motivazioni dei colleghi partenopei sia per ricordare alla multinazionale degli elettrodomestici che i promessi interventi di reindustrializzazione nell'aversano, come da accordo del 2016, sono rimasti solo sulla carta. Il solo insediamento della Seri, infatti, non sarebbe sufficiente a ripianare il numero degli esuberi di Carinaro. Di qui la necessità di una verifica tra quanto sottoscritto e quanto realizzato nell'arco dei tre anni. Criticità, insomma, drammaticamente evidenti ed insostenibili in Campania ed a Caserta, cui fa da contrappunto quanto avviene in comparti del tutto diversi, in particolare le politiche agricole e della forestazione.

Quest'oggi, in mattinata, il Governatore della Campania De Luca incontrerà a Palazzo Santa Lucia incontrerà i rappresentanti sindacali e delle comunità montane per annunciare nuovi programmi di intervento. L'iniziativa, in caso di riscontri positivi, potrebbe scongiurare lo sciopero regionale già proclamato per il 12 prossimo, protesta che è tuttora sentita dalla categoria per il taglio dei fondi che è stato disposto per le attività antincendi.
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