Jabil Marcianise licenzia 190 lavoratori:
al palo le assunzioni nella newco

Jabil Marcianise licenzia 190 lavoratori: al palo le assunzioni nella newco
di Nando Santonastaso
Sabato 24 Settembre 2022, 07:27 - Ultimo agg. 25 Settembre, 09:01
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Un'altra multinazionale licenzia in Campania anche se la decisione annunciata ieri dalla Jabil (procedure avviate per 190 tagli a Marcianise, in provincia di Caserta, su circa 450 dipendenti) non sembra preludere in questo caso alla cessazione dell'attività produttiva, com'era invece accaduto per la Whirlpool a via Argine. L'azienda fa sapere infatti di non avere alcuna intenzione di lasciare il sito dove da tempo sta scommettendo su un'ampia diversificazione (con risultati a quanto pare positivi) ma di non poter più reggere economicamente il peso di tutta lattuale manodopera. Ci sono 190 lavoratori di troppo, dunque, per i quali non è più possibile ricorrere alla Cassa integrazione a rotazione, essendo stata esaurita quella disponibile negli ultimi cinque anni. 

A spingere verso i licenziamenti è stato però anche un altro elemento, forse il più delicato e per molti aspetti paradossale di questa vicenda: l'impossibilità di assicurare la ricollocazione degli esuberi in una newco costituita ex novo dopo l'accordo raggiunto a febbraio scorso, al ministero dello Sviluppo economico, con capitale privato al 55% (detenuto dall'azienda Tme, dello stesso comprensorio) e pubblico al 45% con Invitalia. I lavoratori, ai quali Jabil si era detta disponibile ad assicurare incentivi di natura economica (fino a 30mila euro a testa, a quanto pare) e anche le risorse necessarie ad attività di formazione non hanno accettato la proposta. I loro dubbi nascevano dall'esito tutt'altro che incoraggiante di altre due ricollocazioni gestite dalla stessa Jabil e dal ministero con altrettante aziende: parliamo di altri 280 lavoratori che di fatto non sono stati tutti recuperati alle nuove attività e hanno invece continuato a ricevere la Cassa integrazione, a riprova fanno notare inevitabilmente i sindacati di quanto resti in salita la strada del recupero di manodopera in esubero nel settore industriale.

«Ci siamo trovati di fronte a progetti che non si sono concretizzati rispetto alle premesse e anche alla mancanza di liquidità che complica la corresponsione regolare degli stipendi - spiega Nicodemo Lanzetta, segretario provinciale della Fim Cisl di Caserta -: è per questo che la diffidenza dei lavoratori verso nuove ipotesi di ricollocazione non è campata in aria.

Ed è per lo stesso motivo che non potremmo restare insensibili di fronte all'avvio delle procedure di licenziamento per gli altri 190 lavoratori Jabil: il governo e la Regione non possono restare indifferenti, qui andiamo veramente incontro al disastro sociale in una provincia già deindustrializzata da troppi anni».

In una nota diffusa in serata la sottosegretaria Alessandra Todde del ministero dello Sviluppo economico ricorda che «in questi due anni abbiamo lavorato per creare un investimento importante nel territorio di Caserta facendo entrare il Fondo Salvaguardia gestito da Invitalia all'interno del capitale sociale di una newco in partnership con l'azienda Tme. L'operazione è già stata deliberata e la newco - come avevo già comunicato durante la mia visita allo stabilimento Casertano lo scorso ottobre - ha dato disponibilità a riassorbire tutti i lavoratori in uscita da Jabil. Mi auguro che questo passaggio possa essere completato il prima possibile in modo che si tuteli il territorio, si proteggano le famiglie coinvolte e si salvaguardino le competenze dei lavoratori campani». 

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Per ora, complice anche il momento elettorale, la vertenza appare tutta in salita. Jabil Circuit Italia spiega in una nota spiega di essersi «costantemente adoperata per il raggiungimento di una soluzione che fosse il più indolore possibile, riconoscendo l'impegno dei dipendenti. Tale atteggiamento dell'azienda si è innanzitutto concretizzato nella promozione di processi di reimpiego dei lavoratori, in stretta collaborazione con il Governo e con l'assunzione da parte della stessa Jabil, con senso di responsabilità, di un oneroso impegno finanziario. Inoltre, l'azienda, durante l'intera fase di emergenza Covid, aveva revocato, in accordo con i ministeri coinvolti e le organizzazioni sindacali, i licenziamenti già comminati ai lavoratori in esubero. Il deterioramento delle condizioni globali di mercato non consente all'azienda di attendere oltre, rendendo inevitabile l'avvio della procedura di licenziamento per i 190 lavoratori in esubero del sito di Marcianise». 

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