Jabil, operai in assemblea:
«Stop ai licenziamenti»

Jabil, operai in assemblea: «Stop ai licenziamenti»
di Franco Agrippa
Martedì 27 Settembre 2022, 08:09
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«Il Ministero dello Sviluppo Economico e la Regione si attivino immediatamente per revocare la procedura di licenziamento dei 190 dipendenti» è l'appello lanciato durante l'assemblea straordinaria svoltasi ieri mattina nel sito industriale della Jabil di Marcianise, dopo l'annuncio, da parte dell'azienda, dell'avvio della procedura di licenziamento di circa la metà degli attuali dipendenti. Un incontro tra i lavoratori e i rappresentanti sindacali che doveva svolgersi all'esterno della fabbrica per accogliere la partecipazione di autorità locali e che, a causa delle avverse condizioni meteo, è avvenuto nella mensa.

Un'assemblea a tratti infuocata a causa della persistente situazione di precarietà delle maestranze Jabil che dura da circa tre anni e che ha visto il loro numero ridursi drasticamente. A portare la solidarietà della città ai lavoratori, ieri mattina, una delegazione dell'amministrazione comunale di Marcianise guidata dal vicesindaco Tommaso Rossano. E in un comunicato diffuso nel pomeriggio, è stata precisata la posizione dell'amministrazione marcianisana: «Nel ribadire la vicinanza alle maestranze, l'amministrazione comunale sottolinea la gravità di un provvedimento che rappresenta un colpo durissimo all'apparato della zona con riflessi sociali di straordinario danno. Il comune di Marcianise, attraverso il sindaco Antonello Velardi, è stato sempre presente in tutte le fasi della complessa trattativa che ha condotto ai licenziamenti, partecipando a diversi tavoli di confronto in sede ministeriale.

Rivelatisi infruttuosi. L'amministrazione comunale auspica una diversa risoluzione e invita caldamente tutte le istituzioni che ne abbiano titolo ad interloquire nei modi e nei tempi giusti con l'azienda affinché si astenga da iniziative che appaiono ancor più gravi per le modalità scelte che richiamano stagioni buie del conflitto sociale nella storia industriale italiana».

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Intanto, i sindacati di categoria Fim, Fiom e Uilm ritornano sul piede di guerra per scongiurare i licenziamenti e hanno programmato per i prossimi giorni manifestazioni di protesta con presidio presso la prefettura di Caserta. «È una vicenda interminabile quella che riguarda la Jabil afferma il segretario Uilm Caserta, Ciro Pistone - . Proprio oggi c'è stato un incontro presso il Mise per la questione Softlab, società alla quale sono passati 250 lavoratori Jabil che sono in cassa integrazione perenne e lamentano gravi ritardi sugli stipendi. E' vero che c'era un accordo sottoscritto presso il ministero per la ricollocazione nella newco formata da Tme e Invitalia, che non ha avuto molto successo, ma è comprensibile anche lo scetticismo da parte dei lavoratori che, alla luce delle precedenti ricollocazioni (vedi Orefice e Softlab) presagiscono di poter fare la stessa fine. Abbiamo sottoscritto l'accordo con Tme e Invitalia ma il passaggio doveva avvenire su base volontaria dei lavoratori e non si può assolutamente forzare la mano anche se la newco si è mostrata affidabile rispetto alle altre esperienze. Ma c'è di più aggiunge Pistone - i lavoratori disapprovano il piano industriale presentato da Jabil perchè, anche in virtù del Pnrr, non credono che una società multinazionale che ha 240 mila dipendenti nel mondo non riesca ad ottenere nuove commesse per far sì che ci sia la saturazione per tutti i 430 dipendenti».

«Dobbiamo fare in modo conclude il segretario provinciale Uilm - che l'azienda receda dalla procedura e ritiri i licenziamenti, ovviamente cercando delle altre soluzioni. Cercando di coinvolgere anche il Mise, la Regione e che ci diano una mano su un territorio dove fra Whirpool, Jabil, Softlab, sono in ballo circa 1000 posti di lavoro. Situazioni problematiche che, a prescindere dalla crisi energetica, sono strutturali e vanno avanti da decenni».
 

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