«Jabil è nel mondo un marchio solido con grandi performance economiche. In sintesi, è tra le tre aziende di manifattura elettronica più importanti nel settore»: così scrivono gli operai.
Con la consegna di questa lettera allo staff del console statunitense a Napoli si è conclusa la manifestazione dei lavoratori Jabil di Marcianise promossa da Fim Fiom e Uilm sotto la sede diplomatica Usa tra piazza della Repubblica e via Caracciolo. Al presidio hanno preso parte un centinaio di lavoratori.
«A Marcianise invece è in netta contraddizione con quanto avviene nel resto del mondo e sta dimostrando in Italia di non essere in grado di sostenere da sola un percorso industriale, degno di una multinazionale di questo livello. Sembrerebbe che l'azienda non abbia più interesse a restare sul territorio».
Il sindacato chiede il ritiro immediato dei 190 licenziamenti annunciati dalla multinazionale nella procedura avviata il 23 settembre scorso. «I lavoratori della Jabil di Marcianise - ricordano le Rsu aziendali - si sono ridimensionati le retribuzioni ed hanno utilizzato tutti gli strumenti di sostegno al reddito concertati con le istituzioni a tutti i livelli, pur di convincere la multinazionale che qui in Italia si può investire anche sulle professionalità e sulle competenze».