Covid, record di ricoveri per i 40enni:
«È la fascia di età più a rischio»

Covid, record di ricoveri per i 40enni: «È la fascia di età più a rischio»
di Ornella Mincione
Giovedì 18 Febbraio 2021, 09:23
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Sono quarantenni i pazienti che più di altri sono preda del Covid. Questo è il quadro che emerge dall'analisi dei ricoveri al Covid Hospital di Maddaloni. «Sono diversi i pazienti di 40 e 45 anni che arrivano ultimamente presso il presidio maddalonese - spiega Giovanni Sarcinella, rianimatore del Covid Hospital -. Molti di questi giungono anche nelle Terapie intensive, sviluppando criticità dell'infezione, anche senza patologie pregresse». Ed è questa la fascia d'età più seguita dai medici Covid anche del territorio, a quanto si evince dal piano aziendale di potenziamento e riorganizzazione pubblicato ieri dall'Asl di Caserta.

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Nelle pagine del piano, in cui viene illustrata l'intera assistenza Covid dell'azienda, viene tracciato anche il quadro della fascia d'età dei pazienti positivi Covid. Nell'analisi dei numeri tra i distretti sanitari, i casi di contagio, le guarigioni, i decessi, i casi attivi e i ricoverati, si evince che l'età media degli infetti è 43,6 anni, che per eccesso diventa 44 anni. «Alcuni arrivano con una saturazione davvero bassa - spiega ancora il rianimatore del Covid Hospital - e può accadere che il paziente arrivi al punto tale che l'infezione ha causato una insufficienza respiratoria tale da non poter fare più nulla, in quanto la malattia ha sviluppato un danno troppo esteso da poter essere gestito».

Storia diversa, invece per i più giovani. «I ventenni e i trentenni positivi sono tanti, ma tutti a casa. È raro che qualcuno tra questi sviluppi complicanze importanti.

Sono tutti seguiti per lo più a livello domiciliare», spiega il dirigente medico. Anche i bambini, «sebbene possano contrarre il contagio, restano asintomatici o paucisintomatici, ovvero qualche linea di febbre e un po' di tosse», continua Sarcinella. Fatto sta che ora sembra che il paziente tipo' del Covid sia cambiato. Dalla prima fase quando gli anziani erano quella fetta di popolazione più colpita, ora l'aggressione del Covid è tutta orientata particolarmente tra i quarantenni. probabilmente perchè, con i più anziani in casa, questi fanno parte di quella popolazione che per necessità o per scelta, continua a uscire di casa più del necessario o non evita assembramenti che aumentano molto il rischio di contagio. Fatto sta che l'organismo di una persona di quaranta anni, senza malattie pregresse, può subire danni notevoli e letali dal Covid, allo stesso modo di una persona di una fascia d'età più alta con patologie proprie.

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Intanto, il monitoraggio dell'Asl di Caserta sulla situazione Covid continua e, stando al report di ieri, sono 128 i nuovi positivi emersi nelle ultime 24 ore, numero inferiore rispetto ai guariti, ieri 173. Purtroppo ci sono anche quattro decessi nel conteggio del bilancio quotidiano. Ora sono 3.385 i positivi attuali, lievemente in meno rispetto al giorno precedente.

Nel frattempo l'azienda continua a vaccinare e ora gli utenti che hanno ricevuto le prime dosi sono 29.950, secondo l'aggiornamento delle 18.50 di ieri, mentre le seconde dosi restano stabili a quota 15.141 (soltanto tre in più rispetto al giorno precedente). Al momento, l'Asl di Caserta è l'azienda sanitaria più avanti nel servizio vaccinale rispetto a tutte le aziende sanitarie e ospedaliere della regione Campania. Il dato è visibile dal report pubblicato ieri dall'azienda sanitaria casertana che mostra i dati di tutte le aziende campane al 16 febbraio. Segue l'Asl Napoli 1 Centro con circa tremila prime dosi in meno rispetto a Caserta e l'Asl Napoli 2 Nord con un altro migliaio di vaccinazioni in meno rispetto all'altra azienda napoletana che la precede. E continua la corsa contro il tempo per organizzare le inizioni di dosi in attesa dell'arrivo dei flaconi necessari per non lasciare senza protezione le fasce più deboli.
 

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