Casa con squillo cinesi,
scatta il blitz a Caserta: un arresto

Casa con squillo cinesi, scatta il blitz a Caserta: un arresto
di Nicola Rosselli
Sabato 30 Marzo 2019, 13:00
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Un cliente italiano sorpreso appartato nell'intimità in una stanza con una prostituta di nazionalità cinese al momento dell'irruzione degli agenti del locale commissariato, mentre il titolare dell'appartamento e un'altra prostituta o, forse, una maitresse, tentavano di fuggire lanciandosi dal balcone. Una casa di appuntamento in pieno centro abitato ad Aversa, in un anonimo condominio di Viale della Libertà. Le due donne «in servizio» erano segregate, senza possibilità di lasciare i locali.

A tenere in piedi l'attività un cittadino cinese, Chang Xi Ye, 42 anni, regolare in Italia, pregiudicato, arrestato su indicazioni dei magistrati della procura della repubblica presso il tribunale di Napoli Nord perché si sarebbe reso responsabile dei reati di riduzione in schiavitù e sfruttamento della prostituzione in danno di due connazionali. I poliziotti aversani, a seguito di una segnalazione circa la presenza di un centro massaggi non autorizzato gestito da cittadini cinesi all'interno di un condominio di Viale della Libertà, avevano dato vita a un apposito servizio di sorveglianza che è andato avanti per diversi mesi. Una volta avuta la certezza, gli agenti nella serata di giovedì decidevano di farvi irruzione per porre fine all'attività illecita di meretricio.
 
Gli investigatori hanno sorpreso, in una delle stanze una donna di nazionalità cinese, di 51 anni, seminuda in compagnia di un cliente italiano, in atteggiamento inequivocabile. L'uomo, proprio in considerazione delle circostanze in cui è stato sorpreso dai poliziotti, ha ammesso immediatamente di aver dato alla donna una somma di denaro per ricevere in cambio una prestazione sessuale. Nel prosieguo del controllo dell'abitazione, gli agenti del commissariato normanno hanno sorpreso un'altra donna, di 68 anni, e un uomo, entrambi di nazionalità cinese. Alla vista dei poliziotti l'uomo ha cercato di darsi alla fuga scappando dal balcone. Per lui, successivamente identificato per Ye Chang Xi, sono, comunque, scattate le manette da parte dei poliziotti che lo hanno bloccato dopo una rocambolesca fuga. Le successive indagini all'interno dell'alloggio hanno consentito agli agenti di accertare che le due donne erano costrette a prostituirsi e a vivere all'interno dell'appartamento dal loro concittadino dal quale non potevano uscire se non quando lo consentiva il loro aguzzino.

L'appartamento era a prova di fuga da parte delle due donne, in quanto alle finestre erano apposte delle grate in ferro, mentre il portoncino di ingresso dell'appartamento aveva il sistema di apertura a maniglia modificato in quanto poteva essere aperto solo con l'utilizzo dell'unica maniglia dotata di cilindretto di metallo che veniva asportata dal cinese arrestato per impedirne l'apertura dall'interno, impedendogli, in questo modo, di allontanarsi da questa sorte di prigione, seppure dorata, considerato che, da quanto sarebbe emerso in prima battuta, le due donne non erano maltrattate, forse proprio per preservarle nell'attività che erano costrette ad esercitare. L'arrestato è stato associato al carcere di Santa Maria Capua Vetere e messo a disposizione dei competenti magistrati della procura normanna che, nei prossimi giorni, sentiranno anche le due donne. In particolare, le due, essendo in Italia senza permesso di soggiorno, sono state segnalate all'ufficio stranieri presso la questura di Caserta e per loro inizierà l'iter per espulsione dal nostro Paese.
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