Sfregiò la prof, la scuola decide
la punizione per lo studente

Sfregiò la prof, la scuola decide la punizione per lo studente
di Gabriella Cuoco
Lunedì 5 Febbraio 2018, 09:19 - Ultimo agg. 17 Maggio, 10:12
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SANTA MARIA A VICO - Rosario, il diciassettenne in stato di fermo nel centro di accoglienza per minori ai Colli Aminei, che ha sfregiato la sua prof con un coltello, sarà punito anche dall'Istituto «Bachelet-Majorana». Il Consiglio di classe di venerdì pomeriggio ha deciso in maniera unanime di demandare il tutto a quello d'Istituto, che dovrebbe riunirsi tra domani e mercoledì. La situazione è complicata per prendere una decisione tra le mura della classe del 17enne di Acerra, considerato che i suoi insegnanti ancora oggi stentano a credere a quanto sia accaduto alla collega di Italiano Franca Di Blasio, che porta sul volto i segni dell'aggressione.

La prossima settimana il provvedimento sarà ufficializzato. La scuola, aldilà della decisione che prenderà la magistratura, lo comunicherà direttamente ai genitori di Rosario. Al momento, però, tutto tace. La dirigente scolastica Maria Giuseppa Sgambato, che ieri pomeriggio si è recata a casa della professoressa di Montesarchio per farle visita e per abbracciarla dopo il tragico momento, preferisce non parlare. La punizione sarà presa dall'intero Consiglio d'Istituto, del quale fanno parte anche una rappresentanza dei genitori e degli alunni. Quasi certamente oggi la professoressa sarà nella Capitale per un incontro informale con Mattarella a cui dovrebbe essere presente anche il Ministro dell'Istruzione Valeria Fedeli, che già aveva contattato la docente subito dopo l'assurdo episodio avvenuto in classe per esprimerle vicinanza e solidarietà.
 
Intanto, ieri mattina, la tranquillità nel plesso «Majorana» di via Fruggieri sembrava essere ritornata. I volti degli insegnanti e degli studenti erano più distesi. Le lacrime fanno già parte del passato. Con l'open day, già programmata, aldilà delle previsioni, l'Istituto ha registrato affluenza e un bel po' di iscrizioni.

È stata una mattinata di via vai. L'episodio di aggressione alla prof di giovedì scorso, ad opera dell'alunno della classe quarta indirizzo Meccanico, non ha demoralizzato affatto chi aveva pensato già qualche settimana fa di iscrivere i propri figli presso la scuola superiore di Santa Maria a Vico. «Per fortuna - ha detto la preside - si è trattato di un caso isolato, l'open day ha dato buoni frutti, registrando persino numerose iscrizioni nella giornata di ieri. Posso dire che è stato un momento di gioia per tutti gli alunni del mio istituto: hanno partecipato in massa proprio per far capire agli ospiti che nella nostra scuola siamo una famiglia. Ma non solo, speriamo solo che chi è venuto qui abbia capito che i ragazzi amano starci».

I riflettori, ora, sono puntati sulla marcia annunciata dalla stessa Sgambato il giorno dopo l'aggressione. In un primo momento, si era parlato di mercoledì, ma la dirigente prende tempo, nonostante il sindaco Andrea Pirozzi abbia dato la sua disponibilità ad organizzarla sul suo territorio, e annuncia che potrebbe slittare anche a giovedì per problemi di organizzazione. «Domani, dopo l'orario scolastico dice ancora insieme alle mie collaboratrici, subito dopo gli scrutini, decideremo sul da farsi. Abbiamo anche pensato a due iniziative distinte. Una rivolta agli studenti e potrebbe essere una marcia silenziosa lungo le strade della città della Valle di Suessola, per dire no alla violenza, a cui parteciperanno anche le amministrazioni comunali di Acerra e Montesarchio, e un'altra iniziativa rivolta solo ai genitori. Ci stiamo pensando e, quindi, solo nei prossimi giorni ne parleremo». Intanto, oggi il gip del tribunale minorile di Napoli ascolterà il ragazzo, alla presenza del suo difensore, per valutare o meno se convalidare il fermo.
 

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