Caserta, acqua putrida e fango, viaggio
allucinante all'ombra della Reggia

Caserta, acqua putrida e fango, viaggio allucinante all'ombra della Reggia
di Claudio Coluzzi
Mercoledì 20 Novembre 2019, 08:31
3 Minuti di Lettura

Un viaggio nell'assurdo, dove le parole degrado e sciatteria amministrativa risultano approssimate per difetto. Il luogo dista solo 50 metri dalla Reggia di Caserta, anzi, è la Reggia di Caserta, dal momento che parliamo del piazzale antistante la stazione ferroviaria, immediatamente a ridosso dei Campetti.

Prima la foto che ha fatto il giro di web e giornali, con un'enorme «piscina» di fango e acqua putrida (tanto che i turisti non potevano raggiungere la Reggia e il solito broker buontempone si è fatto riprendere vestito da sub nella pozzanghera). Ora un cedimento della strada, rappezzato come solo il Comune di Caserta sa fare, ossia con un new jersey di plastica e del cartone infilato nel «buco». Ovviamente dopo tre secondi quel segnale di pericolo, che nemmeno nel più desolato paese del Terzo Mondo nessuno si sognerebbe mai di apporre, è diventato esso stesso un ostacolo.

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Ad ogni modo quanto descritto sarebbe «ordinario degrado» in una città in cui ogni giorno c'è un cedimento stradale. Il «bello» è che tutto questo avviene in un «non luogo» che il Comune di Caserta definisce terminal bus. Qui, per strada, quando piove i pullman sono ammassati l'uno sull'altro, i passeggeri in attesa o che scendono dai mezzi pubblici sono con i piedi nell'acqua, non ci sono pensiline per ripararsi dalla pioggia e, siccome tutto è allagato, le auto e i pullman che passano schizzano fango e acqua sporca addosso ai viaggiatori. Ieri pomeriggio la situazione era di una tale indecenza che nemmeno la fotocronaca riportata a margine rende l'idea piena delle condizioni in cui mezzi pubblici, viaggiatori, automobilisti e passanti sono costretti a sostare o transitare. E il problema non è solo quello dell'indecenza, della sciatteria, dello schifo che un posto del genere trasmette a turisti e non.

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C'è anche un gravissimo e lampante pericolo per l'incolumità pubblica che, paradossalmente, nessuna autorità ha finora rilevato e censurato. I mezzi pubblici fanno manovra per strada, tra le auto in transito, senza pedane di sicurezza, corsie risevate, aree di carico e scarico dei bagagli. Com'è possibile che un'area così abbia le autorizzazioni che la legge richiede per effettuare servizio pubblico di trasporto passeggeri? E ammesso pure che le abbia com'è possibile che il Comune, in caso di pioggia e allagamenti come quelli di questi giorni, non chiuda l'area per evitare incidenti come fa per le scuole che, per fortuna, sono molto meno pericolose di un luogo del genere?
Forse che gli studenti prima di recarsi a scuola non sono costretti a prendere qui l'autobus? Ma già, almeno sotto questo punto di vista, il problema non sussiste. A Caserta l'autobus per andare a scuola non lo prende nessuno, a differenza di tutte le altre città del mondo. Il resto del mondo, luogo strano, lì un terminal bus è una struttura fornita di servizi, negozi, ha dei gate per ogni mezzo. Si entra, con la tessera e con il biglietto, si attende su una panchina davanti ad un display che indica orario e destinazione, si percorre un tragitto in tutta sicurezza per salire e scendere dal mezzo. Vabbè, fantascienza a Caserta.
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