La Reggia di Caserta festeggia i 25 anni patrimonio dell'Unesco

Il 2023 sarà tutto dedicato a Vanvitelli e alle sue realizzazioni non solo casertane

La Reggia di Caserta
La Reggia di Caserta
di Lidia Luberto
Mercoledì 7 Dicembre 2022, 08:44
5 Minuti di Lettura

Era il 1997 quando l'Unesco annoverò fra i siti di interesse mondiale da tutelare anche la meraviglia vanvitelliana: Reggia, Acquedotto carolino e San Leucio, un unicum inscindibile da proteggere come bene dell'umanità. La magnificenza della Reggia, l'esperienza eccezionale della colonia serica che anticipava criteri di equità sociale e di organizzazione del lavoro nel bel mezzo dell'epoca dei Lumi, raccordati, e non solo architettonicamente, da quell'opera straordinaria di ingegneria idraulica che è l'Acquedotto carolino: «tre corpi ma un'anima sola».

Sono passati 25 anni da quel riconoscimento e il sito è cresciuto in termini culturali, turistici e di accoglienza, imponendosi a livello nazionale fra i musei italiani più visitati. Un ulteriore input alla sua valorizzazione arrivò nel 2014 con il «Progetto di riassegnazione e di restituzione degli spazi del complesso della Reggia alla loro esclusiva destinazione culturale, educativa e museale», il cosiddetto Piano Soragni, dal nome del commissario straordinario Ugo Soragni che elaborò il progetto, sottoscritto dall'allora soprintendente Fabrizio Vona e, per il ministero della Difesa, dal generale Danilo Errico, per l'Agenzia del Demanio, dall'ingegnere Roberto Reggi. Si trattava del progetto finalizzato a liberare gli spazi della Reggia dai vari occupanti, l'Aeronautica militare, ma anche la Scuola superiore della Pubblica Amministrazione. L'obiettivo era di farne un grande, articolato museo, ricco di offerte e di opzioni per i vari pubblici. Più tardi, nel 2016, arrivò, per il monumento, anche l'autonomia speciale che favorì una maggiore indipendenza e anche una più ampia possibilità di azione e di gestione.

Da allora il sito Unesco Reggia - San Leucio - Acquedotto carolino, ha consolidato il suo prestigio, sebbene a diverse velocità. Molto più agevole, per la Reggia migliorare il suo status e le sue proposte con i molti milioni di euro arrivati nel corso degli anni per i restauri, i riadeguamenti e riallestimenti degli spazi liberati. Più complicato, per non dire impossibile, mantenere il passo per gli altri due poli del sito: San Leucio di proprietà comunale e, dunque, praticamente con disponibilità finanziarie pari allo zero, e l'Acquedotto carolino che insiste su territori e comuni diversi. Ma tant'è. Così, mentre il museo continua il suo percorso di sviluppo, gli altri due poli arrancano.

In questo trend di crescita della Reggia si iscrive anche l'ultimo intervento (che verrà presentato il prossimo 16 dicembre) ovvero il restauro delle sale nell'ala dell'800 degli Appartamenti Reali, a conclusione dell'importante intervento realizzato nell'ambito del Piano Stralcio Cultura e Turismo Fondo per lo Sviluppo e la Coesione.

Torneranno ad essere visitabili, la Sala del Consiglio, le retrostanze dell'800, la Sala delle culle, l'anticamera e la Cappellina di Pio IX, la Camera da letto e le anticamere di Gioacchino Murat, la Camera da letto e le anticamere di Francesco II. L'intervento degli spazi del quarto del Re, chiusi dal 2020, ha portato anche al restauro dei pavimenti delle sale in cotto dipinto e degli arredi per alcuni dei quali il Museo si è giovato del contributo della Camera di Commercio e del Consorzio San Leucio Textile.



Intanto, procedono le iniziative e l'organizzazione delle celebrazioni per il 250esimo anniversario della morte di Luigi Vanvitelli, avvenuta l'1 marzo 1773. Domenica, presso la parrocchia di San Francesco di Paola a Casagiove, alla presenza dei sindaci di Caserta, Marino, e Casagiove, Vozza, su iniziativa del parroco, don Biagio Saiano, è stata scoperta una targa descrittiva del monumento e memoriale della sepoltura del grande architetto nella cripta della chiesa. Nell'occasione è arrivata anche la proposta di attribuire la cittadinanza onoraria, post mortem, al genio che, con la sua opera, ha dato lustro al territorio.

Il 2023 sarà, dunque, tutto dedicato a Vanvitelli e alle sue realizzazioni non solo casertane. Diverse le iniziative in programma alcune delle quali, però, stanno già creando polemiche. Nando Astarita, amministratore del sito Facebook Reggiando e dintorni reali, in un suo post intitolato Cui prodest? contesta la decisione di spostare «la sede del convegno dalla Reggia di Caserta alla Mole Vanvitelliana di Ancona», grazie ad un Protocollo d'intesa con la Regione Marche. Una scelta che Astarita critica sottolineando che «se il tema del convegno è l'eredità di Vanvitelli, come dimenticare che i suoi diretti eredi, allievi e collaboratori (suo figlio Carlo, Collecini, Patturelli solo per fare alcuni nomi) hanno, non solo completato quanto lasciato incompiuto dal Maestro a Caserta, ma hanno donato alla Campania molte delle opere più belle». Secondo Astarita, si perderebbe, così, «un'ulteriore occasione di valorizzazione della stessa Reggia». Una posizione condivisa, anche attraverso un comunicato stampa, da Pasquale Iorio, responsabile de Le Piazze del Sapere, che si rivolge al comune di Caserta e alle associazioni culturali per «chiarire il rapporto fra Reggia e le istituzioni e i cittadini» al fine di realizzare «la piena valorizzazione del nostro più importante monumento per farlo diventare un luogo centrale di coesione sociale e di crescita civile e culturale della nostra comunità».

© RIPRODUZIONE RISERVATA