La Reggia non paga 30 euro
al mese: ascensori fuorilegge

La Reggia non paga 30 euro al mese: ascensori fuorilegge
di Mariamichela Formisano
Mercoledì 15 Maggio 2019, 10:27 - Ultimo agg. 10:28
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Erano scaduti dal 31 dicembre 2018 i contratti di manutenzione degli ascensori alla Reggia, e le richieste di rinnovo da parte dell'ufficio competente avviarono già dal 22 febbraio 2019, e fino al primo marzo, un carteggio ininterrotto e inascoltato tra gli uffici della Reggia e della Soprintendenza dei Beni Culturali di Caserta e Benevento. E così, quando lunedì scorso tre turisti sono rimasti bloccati nell'ascensore della scala Ramaglietti, ossia quello predisposto per l'accesso dei disabili al percorso museale della Reggia, la caccia alle responsabilità è durata poco. Perché era tutto scritto nel carteggio di e-mail inviate dal geometra Vincenzo Natale, responsabile del servizio ascensori al monumento, al collega Raffaele Gaudieri dell'ufficio «gare e contratti», il tutto inoltrato per conoscenza al direttore ad interim della Reggia Antonio Lampis e ad una sfilza di funzionari e responsabili preposti alla sicurezza, alla vigilanza, alla manutenzione, sia della Reggia che della Soprintendenza.

 

In una e-mail inviata il 27 febbraio scorso, addirittura si comunicava che «non essendo gli impianti Elevatori (ascensori) del Complesso Vanvitelliano (sia quelli a servizio degli uffici che quello a servizio della scala Ramaglietti che conduce all'Appartamento Storico e che serve principalmente ai disabili per giungere agli Appartamenti) in manutenzione, cosi come prescrivono le attuali norme legislative, i predetti impianti dovrebbero essere messi temporaneamente fuori uso. Si consiglia alle amministrazioni competenti che utilizzano i predetti impianti di avvertire il proprio personale del rischio e della pericolosità dell'uso degli ascensori stessi, fermo restando la responsabilità in capo al museo Reggia». Insomma, tutti sapevano ma nessuno ha accelerato i tempi di rinnovo di una manutenzione scaduta sia per l'ascensore della scala Ramaglietti, sia per i due ascensori che accedono agli uffici della Reggia e della Soprintendenza. E sarebbero proprio questi due ascensori che, dopo l'interdizione di quello della scala Ramaglietti, si starebbe valutando di utilizzare per consentire l'accesso dei disabili al Museo Il tutto attraverso le Quadrerie, unico ambiente dotato dello scivolo di accesso per disabili. Se quest'ipotesi ventilata venisse confermata dai fatti si rischierebbe un'altra gaffe, considerato che anche questi altri due ascensori sono privi di manutenzione da gennaio scorso e quindi sarebbero inutilizzabili secondo le norme di legge in materia di sicurezza. Insomma, si rischia di aggiungere danni al danno di una disattenzione che, stando a vedere, sarebbe costato poco evitare.

Infatti la manutenzione dell'ascensore della scala Ramaglietti, ossia quello per i disabili, è affidata da anni alla ditta S.A.I.G.A. di San Nicola La Strada per un costo di circa 30 euro al mese più Iva, esclusi interventi a chiamata. Gli altri due ascensori, quelli cioè che servono gli uffici della Reggia e della Soprintendenza, sono affidati anche questi da anni ma alla ditta Bonavolontà di Napoli, per una cifra di circa 80 euro al mese più Iva, comprensiva di richieste d'intervento eventuali. Ed è stata proprio la ditta Bonavolontà la più chiamata, considerato che i due ascensori che servono gli uffici sono quelli maggiormente utilizzati. Cifre esigue, comunque, rispetto a quelle che un monumento colossale come la Reggia di Caserta richiede mensilmente, e che non necessiterebbero di gare d'appalto ma potrebbero essere affidate in maniera diretta oppure, nelle more di un nuovo affidamento, essere previste nel capitolo di spesa di «facile consumo». Insomma, nulla che non potesse essere evitato, e che oggi passa come «disattenzione» amara da digerire mentre appaiono una beffa le segnalazioni inviate, nei mesi scorsi, dal responsabile degli ascensori a tutti gli uffici preposti alla proroga o al rinnovo dei contratti, comprese le richieste di verifiche biennali degli impianti stessi da parte dell'organismo legalmente riconosciuto.
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