La Regione Campania nega il «sì» al biodigestore contestato

Parere negativo per la realizzazione del biodigestore che dovrebbe sorgere a Gricignano di Aversa, nella zona Asi di Aversa Nord

La manifestazione
La manifestazione
di Livia Fattore
Giovedì 17 Novembre 2022, 09:08 - Ultimo agg. 18:36
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La Regione Campania dà parere negativo per la realizzazione del biodigestore che dovrebbe sorgere a Gricignano di Aversa, nella zona Asi di Aversa Nord. Nel pomeriggio di ieri si è tenuta, infatti, la conferenza dei servizi voluta dalla Regione alla quale hanno preso parte 10 enti (tra cui Asl, Asi, Comune, Arpac, Ente d'ambito E Soprintendenza) che dovevano dare pareri poi raccolti in uno finale da parte della stessa Regione Campania. «Si tratta hanno dichiarato i rappresentanti delle associazioni e dei comitati di una tappa importante, ma non crediamo sia la parola finale sulla vicenda».


Il timore, fondato, è che Ambyenta, la società che vorrebbe realizzare l'opera, produrrà ricorso amministrativo contro questa decisione.

Ricorso che andrà ad aggiungersi a quello già presentato contro il parere negativo dell'Asi di Caserta la cui discussione è prevista per gennaio. La decisione giunge dopo la manifestazione corale di sabato mattina a Gricignano e il presidio nella mattinata di ieri del comitato #NoBiodigestoreGricignano e delle associazioni ambientaliste sotto gli uffici del Dipartimento Ambiente della Regione Campania, a Napoli, in via dei Gasperi. La protesta per la realizzazione di un impianto da 110mila tonnellate in un territorio già saturo di impianti di smaltimento di ogni tipo si era spostata a Napoli proprio in concomitanza con la conferenza dei servizi tra la società Ambyenta Campania e i tecnici regionali che dovevano decidere sulla fattibilità tecnica e ambientale dell'impianto.

«In piena Terra dei Fuochi affermano gli attivisti in un'area che da decenni subisce una devastazione ambientale, tra roghi tossici, fabbriche e capannoni industriali, discariche abusive ovunque, impianti di trattamento rifiuti di ogni genere dove i miasmi sono ormai insostenibili a qualsiasi ora del giorno e della notte, vogliono costruire l'ennesimo mega impianto di rifiuti, noi non ci stiamo, non ci arrenderemo mai e ribadiamo il nostro netto no». In questo senso, la mobilitazione continuerà perché gli ambientalisti sono certi di aver incassato sì una vittoria, ma di non aver allontanato definitivamente lo spettro del biodigestore perché Ambyenta non si arrenderà tanto facilmente dopo aver speso poco meno di tre milioni per l'acquisto del suolo sul quale dovrebbe sorgere l'impianto.
Ribadite anche le soluzioni alternative: «Un piano straordinario nazionale di bonifica di questi territori accompagnato da un piano per la differenziata con tanto di siti di compostaggio pubblici».
 

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