La rotatoria pericolosa a San Leucio:
strisce inesistenti, tragedia sfiorata

La rotatoria pericolosa a San Leucio: strisce inesistenti, tragedia sfiorata
di Nadia Verdile
Sabato 19 Giugno 2021, 08:38 - Ultimo agg. 22 Giugno, 19:37
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Quel pasticciaccio brutto della rotatoria a San Leucio. All'intersezione tra via Tenga, via Quercione, via Papa, viale degli Antichi Platani, via San Leucio, da un anno, c'è una rotatoria, dalla forma stramba, una specie di otto. Su quella rotatoria converge il traffico che viene dai paesi sui colli tifatini, dall'autostrada, dalla città, dalle frazioni, dai paesi del matesino. Uno snodo cruciale in pieno centro abitato. Vi sono esercizi commerciali, ristoranti, pizzerie, bar e, udite udite, un liceo. Eppure, quella rotatoria è vietata ai pedoni, attraversare infatti una delle cinque strade che interessano la rotonda è impossibile.

In nessuna di esse ci sono le strisce pedonali e nemmeno esistono dissuasori di velocità. L'altro giorno è stata evitata una tragedia per un soffio. «Da via Tenga spiega Giuseppe Sebastianelli, architetto dovevo raggiungere viale degli Antichi Platani dove avevo in sosta l'automobile. Avevo appena iniziato ad attraversare la prima strada quando con la coda dell'occhio ho visto sopraggiungere un'auto. Ho fatto in tempo a buttarmi per terra dal lato opposto per non essere preso in pieno. In queste vie non ci sono strisce pedonali, non ci sono marciapiedi; ma i pedoni come devono fare per attraversare, per utilizzare le strade?».

I riflessi pronti hanno salvato la vita dell'architetto che tra l'altro, esperto in materia, aggiunge: «Le rotatorie, anche se ad una sola corsia, possono essere molto pericolose per ciclisti e pedoni poiché aumenta il numero di punti di conflitto perciò richiedono riduzione di velocità, segnalazione dei limiti di velocità e, ovviamente, la presenza di attraversamenti pedonali.

Attraversamenti che vanno realizzati perpendicolarmente ai bracci e poi sono indispensabili i marciapiedi e un arredo urbano che consentano alle persone di potersi muovere in sicurezza». Tutte le norme e i provvedimenti attuativi in materia di circolazione stradale, come è ovvio, sono ispirati al principio della sicurezza di tutti i cittadini, il problema è che non sempre le norme vengono attuate. A questo incrocio a cinque un tempo c'erano i semafori, poi i semafori spenti, poi nulla più, poi la rotonda che rotonda non è. Le rotatorie hanno come loro ragion d'essere l'aumento della sicurezza alle intersezioni, poiché dovrebbero costringere tutti i veicoli a rallentare e, all'occorrenza, a fermarsi forzandoli a percorrere una traiettoria non rettilinea; servono a rendere la circolazione veicolare più fluida ma non ad ammazzare i pedoni.

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«Le Linee guida per la redazione dei piani della sicurezza stradale urbana conclude Sebastianelli - richiedono che nella fase di progettazione venga posta particolare attenzione alle necessità delle utenze deboli, infatti i percorsi pedonali risultano relativamente più lunghi e le distanze non sono sempre accettate dal pedone, che tende ad effettuare attraversamenti illegali. Inoltre, nelle rotatorie a traffico misto il velocipede o il ciclomotore che transita nell'anello è scarsamente percepibile dagli altri conducenti. Per questo è necessario, indispensabile, che venga realizzata la segnaletica orizzontale, che sia molto visibile e soprattutto fruibile per i pedoni». A questa rotatoria, nove mesi all'anno, accedono, più volte al giorno, oltre settecento studenti e un centinaio di docenti a cui si aggiungono, in tutte le fasce orarie, gli abitanti della zona. Senza marciapiedi, senza segnaletica, senza attraversamenti pedonali, senza dissuasori di velocità si attende solo che la tragedia avvenga. A limitare i danni, fino ad ora, c'è stata la Dad.

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