Lavori per due milioni alla media Giannone,
stop al Comune: «Procedure poco chiare»

Lavori per due milioni alla media Giannone, stop al Comune: «Procedure poco chiare»
di Biagio Salvati
Sabato 13 Marzo 2021, 18:58 - Ultimo agg. 19:20
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Partenza rimandata per i lavori finalizzati a riqualificare l’edificio comunale che ospita l’Istituto Comprensivo Pietro Giannone di Caserta. Due giorni fa, la prima sezione del Tribunale amministrativo regionale della Campania (presidente Salvatore Veneziano) ha sospeso fino all’udienza di discussione del prossimo maggio la gara d’appalto da 2 milioni e mezzo «rendendosi necessario un approfondimento disponendo il deposito, a cura del comune di Caserta, di chiarimenti e di documentazione» volti a precisare una serie di presunte irregolarità sollevate da una impresa che ha presentato il ricorso. L’appalto per i lavori di recupero architettonico e miglioramento strutturale dell’istituto comprensivo Giannone è stato aggiudicato al «Consorzio Stabile Oscar» una società cooperativa a responsabilità limitata con sede in provincia di Potenza, ma un’altra società, la «Falco Group» rappresentata e difesa dagli avvocati Mario Caliendo ed Eleonora Caterina aveva presentato un ricorso (anche contro Asmel Consortile) lamentando l’irregolarità della gara sotto diversi profili giuridici. Un ricorso fatto al buio in quanto la società ricorrente aveva chiesto una documentazione al Comune che ad oggi non ha rilasciato. Secondo la Falco, la società Oscar, risultata prima, sarebbe stata ammessa illegittimamente in quanto ha designato un consorziato che non avrebbe i requisiti per eseguire sottoposti a vincolo della Soprintendenza, come recita il bando.

Dal momento che nulla risulta del tutto pubblico, la Falco ha chiesto tutta la documentazione tecnica, economica, amministrativa ancora non trasmessa dal Comune di Caserta alla controparte.

La società Falco in particolare, lamenta il «diniego alla richiesta di accesso degli atti e su cui il Comune di Caserta non ha ancora proceduto, costringendo l’impresa ad effettuare un ricorso al buio per evitare decadenze» e il «mancato controllo della congruità dell'offerta del Consorzio Oscar». Il ricorso è stato caratterizzato anche da ulteriori motivi aggiunti integrati dai legali della società ricorrente che il Tar ha ritenuto degno di approfondimento. Nel ricorso la società Falco, con sede in provincia di Napoli, parla di «inefficacia del contratto di appalto» e si dichiara di essere in possesso dei requisiti tecnico/organizzativi e per essere subito disponibile e all'immediata stipula del contratto «subentrando, quindi, in luogo dell'aggiudicataria e all'immediato avvio di lavori messi a gara». Il Tar una disposizione che afferma con tutta evidenza «che una determinata ditta che ha eseguito tale tipo di lavori potrà ‘spenderli’ come requisito esclusivamente proprio, per cui essa, se inserita in una struttura come proprio consorzio stabile, potrà farne uso per la propria qualificazione, ma non prestarli ad associate o eventualmente assumere come propri i lavori di questi». Le opere previste, come aveva annunciato anche il sindaco a metà febbraio «saranno indirizzate a conservare le parti storiche dell’antico convento del Cinquecento e a migliorarne la sicurezza antisismica, oltre agli impianti antincendio ed elettrico. Il progetto da due milioni e mezzo è finanziato per 1 milione e 650 mila euro grazie a un Fondo del Miur, che ha come obiettivo la riqualifica delle strutture storiche e di metà Novecento. L’Istituto è contiguo al Liceo, anch’esso intitolato a Giannone, che ha formato tante generazioni di studenti ed è da sempre nel cuore dei casertani». Per il Tar «appare quindi opportuno accogliere l’istanza cautelare formulata da parte ricorrente per pervenire alla sede collegiale di merito senza pregiudizio per le sue ragioni».

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