Lo scempio a Casertavecchia:
la pineta è un cimitero di alberi

Lo scempio a Casertavecchia: la pineta è un cimitero di alberi
di Marilù Musto
Martedì 26 Febbraio 2019, 09:50
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Il vento della Siberia arriva a Casertavecchia, tagliente. E come un pugnale ferisce e trancia le radici di tutti i pini, i decennali «intrusi» lungo la via della Pineta, un tempo abitata da lecci e querceti. E i danni si vedono: i pini piantati al posto delle querce fra gli anni 50 e 60, voluti da un'amministrazione miope dell'epoca, sono crollati sotto la potenza di Burian, il vento proveniente dalle steppe a ovest degli Urali.

LA STRADA
Il cimitero dei pini è un colpo al cuore. Lo scenario è da guerra. I due «condottieri» sono forze della natura: da un lato il vento, dall'altro gli alberi, piantati nel posto sbagliato in un momento sbagliatissimo. E sono lì, crollati a terra come se fossero stati sgozzati, altri completamente sradicati. A terra, restano i rami scheletriti. Molti tronchi, cadendo, hanno travolto le panchine riducendole in ammassi di ferro e legno. Chi attraversa la pineta si rende conto di camminare su un terreno minato, con la possibilità che un albero cada proprio mentre si passeggia lungo la salita. Inutile fermarsi davanti alle fontanelle, dove non sgorga più acqua da mesi, forse da anni. La catastrofe di legname ammonticchiato fa allontanare il pensiero di arrivare in cima alla salita. Chi pensava che Burian avesse fatto solo solletico alla provincia di Caserta, si sbagliava.

LA TEMPESTA
Il vento della steppa, spesso, giunge a latitudini basse e arriva, senza trasformarsi nel meno freddo Favonio, fino in Italia. È stato così che ha spazzato via ogni arbusto nella pineta. Stessa sorte è toccata agli alberi del parco della casa comunale di Parete, dove, però, i tronchi in piazza «Caduti sul lavoro», sono stati rimossi. Non dal Comune, certo.

 
L'INTERVENTO DI ECOCAR
Chi invece si è attivato è stato il braccio operativo della Ecocar che a Casertavecchia, nei giorni scorsi, ha almeno tolto gli alberi che occupavano il manto stradale, ma si dovrà aspettare la fine dell'ondata di maltempo per lavorare sulla pineta. Dal Comune fanno sapere che presto la pineta sarà ripopolata, ma quando gli alberi lungo la panoramica caddero nell'inverno scorso, passarono dei mesi prima della rimozione. La piantumazione, poi, non è mai partita. Il nodo resta: i pini sono dei veri intrusi a Casertavecchia, perché furono piantati al posto delle querce e dei lecci, veri protagonisti della vegetazione spontanea. I lecci, infatti, stanno ripopolando anche la parte anteriore della reggia di Caserta. Ma nel borgo medievale più bello della provincia, invece, gli alberi non sono i soli a venir giù. Nel corso del weekend sono volate anche molte tegole. L'ecatombe di pini è solo un evento che segue gli altri danni provocati dal maltempo.

IN CITTÀ
Per evitare il collasso, in azione, in pieno centro a Caserta, sono entrate a gamba tesa quattro squadre di operatori e tecnici per la bonifica dei tratti stradali interessati. Le avverse condizioni meteo hanno fatto saltare, almeno in parte, anche l'intervento-esercitazione della Protezione civile prevista per ieri nella Reggia. E nell'Oasi Wwf del Bosco di San Silvestro si registrano danni numerosi e consistenti. «Sono caduti parecchi alberi dice il responsabile Franco Paolella la forza del vento ha addirittura divelto, sollevato e trasportato un gazebo nel vicino frutteto. Alcune finestre sono state danneggiate e i percorsi appaiono impraticabili». Il vento, in ogni caso, dovrebbe placarsi a breve, con buona pace degli alberi.
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