Teverola: lottizzazione e cantieri, indagato il sindaco Barbato

Nel mirino del pm i lavori in via Roma, la chiusura di un agriturismo e le costruzioni nell'area Schiavone

Il sindaco di Teverola, Tommaso Barbato
Il sindaco di Teverola, Tommaso Barbato
di Alessandra Tommasino
Venerdì 24 Febbraio 2023, 09:54
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Nonostante la parvenza di normalità, dopo che al sindaco Tommaso Barbato, all'ex sindaco Biagio Lusini e ai consiglieri comunali Pasquale Buonpane e Pasquale De Floris, è stata notificata una proroga di indagini per il reato di corruzione dalla Procura Napoli nord, la tensione al comune di Teverola è salita alle stelle. L'inchiesta, condotta dal pm Cesare Sirignano, si focalizza su tre situazioni salienti dell'attività amministrativa: i lavori di via Roma, la chiusura dell'agriturismo «La sosta» e la realizzazione di nuovi edifici nell'area di via «Madama Vincenza» (nota come lottizzazione Schiavone).

A finire tra gli indagati c'è anche il tecnico Gennaro Pitocchi, per anni a capo del settore urbanistica dell'ente; Davide Vargas, alla guida dell'ufficio tecnico per alcuni mesi, a partire dal luglio 2021; Emilio Chianese, cui è riconducibile la proprietà dell'agriturismo motel «La sosta», realizzato in modo difforme alla normativa; Pasquale Schiavone, proprietario dell'area di Madama Vincenza; Angelo Morra, l'imprenditore che lì realizzerà le nuove unità abitative previste e già costruttore dell'area Pip; Carlo Verde, titolare della società Freccia rossa di Parete, aggiudicataria dei lavori di riqualificazione di via Roma e destinataria, nelle prime fasi del cantiere, di una interdittiva antimafia.

Indagati anche tre familiari di Verde, ai sensi dell'articolo 512 bis del codice penale, relativo all'attribuzione fittizia di beni.

«Non mi sarei mai aspettato di essere sottoposto a indagine commenta il sindaco Barbato ma adesso che ne sono stato informato, posso solo dire che sono a disposizione della magistratura e che, certo di aver sempre operato correttamente, dimostrerò l'estraneità ai fatti che mi vengono contestati e dei quali al momento non ho ancora piena notizia». Pasquale Buonpane, ex assessore all'urbanistica dell'amministrazione Barbato, oggi all'opposizione con il gruppo «Teverola sostenibile», non nasconde il dispiacere: «È stato un fulmine a ciel sereno, so di aver agito sempre nella massima trasparenza e legalità. Di certo, anche per la mia professione di avvocato, confido nella magistratura e ci sarà da parte mia la massima collaborazione, nell'ottica di fornire ogni elemento teso alla chiarezza».

Con l'indagine si sottolinea il collegamento, già al centro del dibattito politico degli ultimi mesi, tra Barbato e Lusini. È proprio grazie al sostegno di quest'ultimo, rappresentato in consiglio comunale dai consiglieri Pasquale De Floris (tra gli indagati) e Sara Pellegrino, se l'amministrazione oggi ha i numeri per restare. Il gruppo di opposizione «Teverola città fertile», guidato da Dario Di Matteo, ha annunciato già diversi giorni fa la presentazione di una mozione di sfiducia «per manifesta incapacità» nei confronti del sindaco.

È difficile tuttavia che Barbato venga mandato a casa, visto che, nonostante il momento delicato, legato all'indagine, ma anche al precedente clamore suscitato dalle dichiarazioni di un collaboratore di giustizia del clan dei Casalesi che lo ha tirato in ballo in merito ad una presunta richiesta di aiuto per la sua affermazione politica, può continuare a contare sul pieno sostegno del suo gruppo consiliare, con in prima linea l'assessore alle politiche sociali Gennaro Caserta, figura di spicco della maggioranza. Al momento i suoi compagni di squadra fanno quadrato attorno al primo cittadino che si dice «intenzionato a portare avanti il proprio impegno a tutela della comunità teverolese».
 

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