Lusso e stipendi del boss Zagaria: arrestate tutte le donne della famiglia

Zagaria
Zagaria
di Marilù Musto
Mercoledì 13 Dicembre 2017, 07:43 - Ultimo agg. 14 Dicembre, 19:10
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Da Parma fino a Caserta e nel piccolo centro di Casapesenna: il patrimonio enorme accumulato dal boss Michele Zagaria era nelle mani delle mogli dei fratelli del capoclan dei Casalesi. Francesca Linetti, la moglie di uno dei fratelli Zagaria, Pasquale, percepiva dai 2.500 euro ma lo "stipendio" poteva arrivare anche  3.500 euro al mese o poteva scendere anche a 1.500 euro. E non mancavano scaramucce fra cognate, liti per accaparrarsi lo stipendio più alto. 
 


La storia
Si era trasferita da Parma a Casapesenna, la Linetti, cognata del «capo dei capi». E nel comune ex «feudo» del boss in provincia di Caserta, proprio dove si è dimesso in questi giorni il sindaco per minacce, è stata arrestata questa mattina dagli uomini della Dia, coordinati da Giuseppe Linares. Le indagini dirette dalla Direzione Distrettuale Antimafia della Procura della Repubblica di Napoli - con a capo Giovanni Melillo - si sono basate su accertamenti patrimoniali, intercettazioni e dichiarazioni di collaboratori.


L'operazione Nereidi
Ha un nome il blitz di questa mattina, le forze dell'ordine l'hanno chiamata "operazione Nereidi", riferendosi, probabilmente, alle figure della mitologia greca, ninfe marine, considerate creature immortali. E immortale sembra essere proprio il clan dei Casalesi, apparentemente sconfitto, ma ancora vivo e vegeto. 
Questa mattina, la Dia di Napoli e del nucleo investigativo centrale della polizia penitenziaria sta eseguendo un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal gip del tribunale di Napoli nei confronti della sorella del camorrista, Beatrice Zagaria e di Francesca Linetti, appunto, residente in Emilia Romagna ma domiciliata a Casapesenna, moglie di Pasquale Zagaria, fratello di Michele ed anch’egli detenuto. Pasquale è ritenuto il braccio imprenditoriale del clan capace di investire anche nel nord Italia.

Agli arresti anche Tiziana Piccolo, consorte di Carmine Zagaria, un altro fratello di Michele, l'unico uscito dal carcere di recente e attualmente sottoposto alla sorveglianza speciale a San Marcellino. E poi, in manette anche Patrizia Martino, moglie di Antonio Zagaria.

Le donne sono gravemente indiziate del delitto di ricettazione aggravata dall'aver ottenuto i beni perché destinatarie di risorse dell’organizzazione riservate al clan, riservate al pagamento dello “stipendio” mensile agli affiliati.

L'inchiesta è stata condotta dai sostituti procuratori Alessandro D'Alessio e Maurizio Giordano della Direzione distrettuale Antimafia di Napoli.

I dettagli 
Fra le donne coinvolte spunta nell'ordinanza del gip Colucci anche Paola, la moglie di Aldo Nobis, affiliato di prim'ordine del boss Zagaria. All'apice dell'organizzazione c'era, per la procura, Betrice Zagaria che avrebbe svolto un ruolo di riferimento del clan: sarebbe stata proprio lei a sovvenzionare le cognate per le spese dei viaggi per raggiungere i penitenziari in cui erano rinchiusi i mariti. 

 

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