Macrico, nuovo allarme Comitato e associazioni: «No cemento selvaggio»

Italia nostra critica il master plan presentato dai progettisti

Macrico, nuovo allarme Comitato e associazioni: «No cemento selvaggio»
di Lidia Luberto
Martedì 29 Novembre 2022, 08:45 - Ultimo agg. 08:47
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«Mi sembra di vedere due rette parallele che non si incontreranno mai. Una dualità netta che difficilmente potrà, appunto, ricomporsi»: così l'architetto Raffaele Cutillo ha sintetizzato efficacemente la sensazione avvertita dai numerosi partecipanti all'incontro pubblico su «Il futuro del Macrico fra ecologia integrale e prevedibili rischi», organizzato dal Comitato Macrico verde, che si è tenuto ieri nella Biblioteca del seminario.

«Da un lato ci siete voi del Comitato che cercate di aggrapparvi in modo disperato ad una dimensione politica per la salvaguardia del sito.

Dall'altra, la Fondazione Casa Fratelli tutti, che affida un incarico come soggetto privato per progettare un'area che è, invece, collettiva e pubblica. Nel frattempo non c'è la pianificazione, la programmazione e la strategia da parte del Comune, che è proprio l'interlocutore che manca».

A criticare il master plan presentato dai progettisti nella scorsa riunione del Cts della Fondazione, Maria Carmela Caiola, vice presidente della sezione casertana di Italia nostra, che, dopo aver comunicato l'appoggio all'iniziativa del Comitato di Tommaso Montanari, rettore dell'Università per stranieri di Perugia, ha dichiarato: «Definirei questo piano inquietante, perché si parte dalla progettazione senza che vi sia la destinazione urbanistica dell'area che da 21 anni chiediamo alle varie amministrazioni comunali essere definita f2 per scongiurare rischi di cementificazione. Inoltre - ha aggiunto - in questo piano sono presenti percorsi nord-sud, est-ovest che si intersecano, vere e proprie strade che potrebbero lasciare aperta la rischiosa ipotesi di future lottizzazioni».

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Timori condivisi da quasi tutti gli interventi: Milena Biondo, presidente Wwf Caserta: «Vogliamo, e lo chiediamo da anni anche con due raccolte di firme, che il Macrico sia il Central Park di Caserta e non l'ultimo regalo al partito trasversale del cemento. Perché il pericolo è che succeda ciò che è avvenuto in quello che doveva essere il parco urbano di via Borsellino». Anche sull'entità delle cubature degli edifici presenti ci sono divergenze.

Ma a rassicurare i presenti, è intervenuto lo stesso presidente della Fondazione, monsignor Giovanni Vella. «Fin dall'inizio il vescovo ha voluto il coinvolgimento della popolazione e una co-progettazione durante la quale gli architetti progettisti ascolteranno la città. Insomma - ha sottolineato - non c'è nessuna decisione fissata». E ha aggiunto: «I metri cubi esistenti non sono 500mila ma 230mila e non verrà edificato un centimetro in più». Anche sulla questione strade che taglierebbero l'area, il presidente ha assicurato che «non ve ne sono e non ve ne saranno». E, ancora, «noi vogliamo essere trasparenti - ha detto - e ci muoveremo in linea con il manifesto del vescovo».

Non sono, poi, mancati gli interventi e le proposte. Paolo Berdini, urbanista di fama, ha detto che «i casertani hanno diritto di avere un parco meraviglioso e di trovare, invece, nel patrimonio edilizio comunale degradato, gli edifici pubblici di cui si necessita». Anche per Gaetano Rivezzi, associazione Medici per l'ambiente, il Macrico deve essere «un parco completamente dedicato alla natura». Mentre sulla questione vincoli «che sono un'opportunità in quanto salvaguardano beni di valore storico e artistico, come il Macrico», è tornato l'ex soprintendente Francesco Canestrini. Che, come ha fatto anche Luigi De Falco, consigliere nazionale di Italia nostra, ha chiesto l'immediata destinazione dell'area a f2. «Lo aspettiamo da 21 anni. Ora servono fatti - ha detto Sergio Tanzarella, storico componete del Comitato -: l'amministrazione voti per f2, così la proprietà si adeguerà e i progettisti dovranno allinearsi a questa decisione, così noi cittadini saremo più tranquilli».
Una richiesta reiterata che, secondo l'assessore Mucherino, «per l'amministrazione è già assodata».
 

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