Disabile violentata a Maddaloni,
la donna del branco: «Volevo aiutarla»

Disabile violentata a Maddaloni, la donna del branco: «Volevo aiutarla»
di Mary Liguori
Martedì 2 Febbraio 2021, 08:29 - Ultimo agg. 13:26
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Sequestro di persona, stupro di gruppo, revenge porn e stalking. Accuse pesanti come macigni tengono in carcere, da sette giorni, i presunti orchi di Maddaloni che, nel settembre scorso, hanno sequestrato per tre giorni una ragazza di 22 anni affetta da un deficit cognitivo e hanno abusato di lei.

I tre indagati - arrestati dalla squadra mobile di Caserta al culmine di un'indagine coordinata dalla Procura di Santa Maria Capua Vetere - sono stati interrogati nei giorni scorsi dal gip. Uno dei tre si è avvalso della facoltà di non rispondere, mentre gli altri due hanno scelto di rispondere alle domande del giudice. E lo hanno fatto fornendo versioni diverse. Se uno dei due uomini ha, sostanzialmente, ammesso gli addebiti, la donna finita in cella per avere attivamente contribuito alle violenze ha invece respinto le accuse. La trentunenne ha riferito di essere «amica» della vittima e di aver cercato di aiutarla, di sottrarla, insomma, alla furia dei due uomini. Quanto raccolto in fase di indagini preliminari, però, evidentemente, narra un'altra storia. I tre restano in carcere - sono detenuti nei penitenziari di Santa Maria Capua Vetere e Pozzuoli - e si preparano al Riesame.

Intanto, la vicenda che ha avuto per protagonista la giovanissima disabile continua a scuotere e a provocare indignazione.

Tanti gli aspetti inquietanti di una storia già di per sé drammatica. Colpisce che sia stata presa di mira una giovane disabile, ma ancor più colpisce che quelle violenze siano state addirittura filmate e, soprattutto, che ci sia stata una donna nel branco di stupratori.

«Indignazione verso il deprecabile episodio e pieno sostegno dell'intera Associazione regionale alla famiglia» è stato espresso dall'Anmic Campania l'Associazione Nazionale Mutilati e Invalidi Civili attraverso il presidente Giuseppe Mastrogiovanni, a seguito dell'arresto delle tre persone accusate di violenza sessuale di gruppo, lesioni, stalking e revenge porn ai danni di una ragazza di 22 anni di Maddaloni con un grave deficit cognitivo.

La giovane, stando alla cronaca, è stata segregata per tre giorni, durante i quali i 3 (due uomini ed una donna) l'hanno picchiata, hanno abusato di lei, hanno filmato le violenze e l'hanno costretta a denunciare in un video il padre. Quando l'hanno riportata a casa, la giovane ha raccontato tutto prima al genitore, poi agli inquirenti, quindi agli assistenti sociali e allo psicologo. Le indagini hanno permesso di incastrare il gruppo.

«È sconcertante che nel 2021 accadano queste cose e angoscia che abbiano preso di mira una persona fragile. Esprimo a nome dell'Anmic Campania la mia piena solidarietà al padre e sono disponibile già da oggi a riceverlo e mettere a disposizione l'Associazione per le necessità di cui ha bisogno», aggiunge Mastrogiovanni, componente della sezione campana della Federazione tra le associazioni nazionali delle persone con disabilità, poi rinnova la «fiducia piena nella magistratura e il plauso alle forze dell'ordine che sono riuscite ad assicurare alla giustizia i colpevoli di questo ignobile gesto».

L'Anmic Campania conta oltre 10mila soci in tutta la regione, mentre Italia sono più di 350mila le persone che si avvalgono del supporto dell'associazione. Giuseppe Mastrogiovanni è presidente dal 2013 e il suo mandato è stato rinnovato per altri 7 anni al congresso del 2018.
 

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