VALLE DI MADDALONI - Sono già entrate in azione le ruspe. Rivoluzionato l'assetto del territorio: è partito il piano di abbattimento di tutti gli immobili esistenti lungo il tracciato della nuova linea per i treni dell'Alta Capacità ferroviaria Napoli-Bari. A Valle di Maddaloni, è in corso la demolizione di sei villette (di recentissima costruzione e già sgomberate dagli occupanti) con l'aggiunta di altre due piccole unità immobiliari adiacenti la statale 265 dei Ponti della Valle.
È il primo lotto di un'operazione dei demolizione che riguarda 12 unità immobiliari e l'inizio della cantierizzazione dei suoli a seguito di oltre mille procedimenti di esproprio. I lavori del lotto Cancello-Frasso Telesino (affidato al Consorzio Pizzarotti-Itinera-Ghella per complessivi 312 milioni di euro investimento) entra nel vivo anche a Maddaloni. Disposti oltre 300 atti di esproprio e programmato un complicato l'abbattimento di due stabili a cavallo della statale Appia. È proprio l'organizzazione logistica degli spazi che sta cambiando in tempi record. Collocati a Maddaloni la centrale di betonaggio e il campo base per il costruendo tunnel ferroviario, tra i due comuni, che attraverserà per oltre 4 mila metri il monte Aglio e aggirerà in sotterranea l'Acquedotto Carolino, patrimonio dell'Unesco. Rivoluzionata anche la viabilità lungo la statale 265 (di recente acquisita dall'Anas). E cominciano ad affiorare le proteste: per i proprietari che non hanno impugnato gli importi degli indennizzi non è stato avviato il pagamento dell'80 per cento dell'esproprio. A due anni dall'avvio delle procedure, molte pratiche restano inevase. Per cui si procede a due velocità: a Maddaloni e Valle di Maddaloni sono cominciati gli interventi di sminamento. Non decolla invece la parte più attesa dai privati: la liquidazione degli indennizzi e il finanziamento delle opere di compensazione.
«È vero spiega il consulente del comune di Valle, ingegnere Nicola Corbo- ci sono dei ritardi, che raggiungono anche i 24 mesi, tra i progetti esecutivi e le dovute attività amministrative di indennizzo. Continuiamo a farci interpreti di questo vasto malcontento di tutto il territorio che, a fronte di un impiego dei suoli certo non ha altrettanti celeri risposte amministrative e finanziarie». A Valle di Maddaloni, in assenza di completamento di indennizzo alcuni immobili, in procinto di essere abbattuti, ancora non sono stati abbandonati. Lo stesso sta accadendo a Maddaloni. Senza indennizzi certi, i proprietari non smobilitano. È un braccio di ferro tutto burocratico. «I tecnici incaricati precisa l'ing. Corbo- riconoscendo i ritardi e i disagi oggettivi, hanno promesso un'accelerazione delle procedure». L'orizzonte temporale per smaltire le pratiche è fissato, come minimo, per il 2020. Tempi molto più lunghi e procedure più complesse per l'indennizzo dei comuni: Valle di Maddaloni otterrà 7,5 milioni di euro e Maddaloni 8,5 milioni secondo le tabelle allegate al «Piano Operativo Infrastrutture 2014/2020» (su proposta del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti).
Sono soldi aggiuntivi rispetto a quelli destinati alla struttura ferroviaria e mirati «a migliorare la viabilità, i servizi e le infrastrutture pertinenti alla nuova linea ferroviaria». Si tratta di «grandi opere» che porteranno delle rivoluzioni urbanistiche. A Valle si punta sulla costruzione di opere viarie e infrastrutture fognarie. «L'intero ammontare delle compensazioni annuncia il sindaco di Maddaloni Andrea De Filippo- sarà investito in progetti di riqualificazione urbanistica dell'ex provinciale Nola-Caserta».
Maddaloni, giù le prime sei ville:
spazio ai binari dell'alta velocità
di Giuseppe Miretto
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Mercoledì 8 Maggio 2019, 12:00
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