«Io, mamma in Campania
felice a 61 anni: non ho paura»

«Io, mamma in Campania felice a 61 anni: non ho paura»
di Lorenzo Iuliano
Mercoledì 21 Settembre 2016, 08:16 - Ultimo agg. 11:32
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Ha sfatato ogni tabù e ora è una mamma da record. Nessun orologio biologico che tenga, nessun «Fertility day» - previsto proprio per domani dopo mille polemiche - a spaventare. L'amore è stata l'unica via per Maria Rosaria Veneruso, diventata madre a 61 anni, dopo quattro interruzioni di gravidanza ma nessuna inseminazione artificiale. Lunedì sera alla clinica «Pineta Grande» di Castel Volturno ha dato alla luce il suo primo figlio, Elia. Come il profeta. È lui, 3 chili e mezzo di peso, 50 centimetri di altezza, nato a 35 settimane e mezzo di gestazione, il simbolo di una genitorialità che sposta sempre più in là l'asticella. Maria Rosaria, sposata con Vincenzo da 30 anni, ha origini napoletane ed è stata anche assessore dal 2000 al 2003 a Castel Volturno. Ha una tempra invidiabile. La sua gioia è anche una rivincita contro i pregiudizi a cui ha dovuto resistere, quelli di chi ritiene che a un'età avanzata non si debba più pensare ad essere madri. Ora è coccolata da tutti nella stanza del reparto di Ginecologia, al primo piano della struttura, accerchiata dallo staff del primario Stefano Palmieri. Solo un velo di trucco sulla camicetta azzurra. Stringe a sé Elia in piena salute e lo allatta. Entrambi stanno benissimo, «malgrado in letteratura non esistano casi di gravidanza oltre i 60 anni, siamo riusciti a gestire un parto più unico che raro», fa sapere il dottor Palmieri, che però avverte: «Con l'equipe che dirigo ci teniamo a sottolineare che questi sono casi rari, che comportano enormi rischi. Tutto è andato bene ma non è detto che gravidanze analoghe possano avere lo stesso esito». L'anno scorso, nella clinica Pineta Grande hanno comunque partorito, con successo, una donna di 54 anni e una di 57 anni.

Signora Maria Rosaria, sa che il suo parto è un caso raro?
«Non riesco a descrivere a parole l'emozione nel vedere mio figlio per la prima volta. La cosa che ricordo bene di quel momento, però, è il forte calore delle mie guance bagnate dalle lacrime che mi scendevano a pioggia. Ho subito quattro interruzioni anticipate di gravidanza. Ma la speranza e il buon umore non mi hanno mai abbandonata. Nove mesi fa è arrivata finalmente la notizia che ero in attesa di Elia».
Ha seguito metodi particolari di cure per poter restare incinta alla sua età?
«Ho sostenuto solo una cura ormonale, che mi era stata data da tempo, dal 1993. Nessuna inseminazione artificiale. Nessun viaggio della speranza altrove, di quelli che spesso prevedono spese economiche ingenti e trattamenti invasivi. Ho sempre creduto di farcela. La gestazione è stata tranquilla. Sono stata seguita dal mio ginecologo e dallo staff della clinica Pineta Grande. Fino al settimo mese ho continuato a fare ginnastica, come faccio abitualmente da anni per sentirmi bene con il mio corpo. Nessun altro segreto».
Cosa risponde a chi pensa che diventare mamma a 61 anni sia troppo tardi?
«Più di una persona mi ha detto chiaramente che non era il caso che diventassi mamma alla mia età. Molti, anche se non lo dicevano chiaramente, lo facevano intuire. Ma io ero convinta di quello che facevo. Ne sono tuttora convinta. Anzi, invito altre donne, che si dovessero venire a trovare nelle condizioni in cui ero io, a infischiarsene di tutti e di tutto, a pensare solo a se stesse e a quello che potrebbe diventare il proprio figlio, una gioia immensa, un frutto bellissimo dell'amore incondizionato».
Ora lei ha paura del futuro?
«Non ho paura di nulla ma la nostra scelta di diventare genitori non è stata certo avventata. Io e mio marito abbiamo pensato nei minimi particolari al futuro di Elia. Se succederà qualcosa a me o a lui c'è già una giovane coppia di sposi, i miei nipoti, con figli, che si prenderà cura di nostro figlio. Siamo molto felici di aver avuto il bambino seppure in età avanzata, ma ovviamente dobbiamo considerare ogni possibilità. E fra le tante c'è anche questa. Abbiamo già assicurato un futuro al nostro Elia, grazie a un patto con colui che sarà il suo padrino al battesimo. E faremo di tutto perché il domani riservi solo tanta gioia e serenità a nostro figlio». Mamma Maria Rosaria è stanca dopo la sorpresa per il clamore del suo parto. E ora chiede solo di poter riposare accanto al suo Elia, profeta di vita nuova.
(Ha collaborato Vincenzo Ammaliato)
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