Marcia per la pace a Napoli,
il sindaco Marino in prima linea

Marcia per la pace a Napoli, il sindaco Marino in prima linea
di Luisa Conte
Domenica 16 Ottobre 2022, 12:00
4 Minuti di Lettura

Non sarà un'adesione massiccia né compatta. Da Caserta partiranno la mattina del 28 ottobre alla volta di piazza Plebiscito a Napoli per partecipare alla manifestazione contro la guerra in Ucraina organizzata dalla Regione Campania in molti ma non tutti e le bandiere, almeno quelle dei partiti, resteranno a casa. Non si sposteranno da Terra di Lavoro gli esponenti politici di Forza Italia. Almeno non quelli istituzionali. Magliocca lo assicura: nessuna delegazione della Provincia parteciperà all'evento del presidente De Luca e nemmeno i membri del partito azzurro.

E neanche i colori giallo e rosso del MoVimento 5 stelle saranno visibili nella piazza partenopea: dalle sedi di Terra di Lavoro arriva un no convinto alla manifestazione. No anche da Azione. «La distinzione tra invasore ed invaso è un fondamento del diritto internazionale», dice Teresa Ucciero, segretaria provinciale del partito di Calenda che si pone in una posizione ancora più estremista del leader nazionale. «La posizione del Terzo Polo è chiara afferma -.

Calenda ha fatto la sua manifestazione, e noi di Azione siamo perfettamente allineati alla posizione di Calenda». 

Ma l'altra anima del Terzo Polo non è così allineata: Italia Viva, infatti, a livello locale si sta muovendo in autonomia. Il gruppo consiliare regionale ha, infatti, annunciato la sua adesione. Vincenzo Santangelo (consigliere) e l'assessore Nicola Caputo insieme con Vincenzo Alaia, Tommaso Pellegrino e Francesco Iovino, hanno ufficializzato la propria adesione all'evento «senza alcun imbarazzo - hanno scritto in una nota - e senza spostarci di un solo millimetro dalle posizioni espresse da Renzi». Una posizione, la loro, che certo non ha lasciato indifferenti gli altri esponenti del partito, ma questa non è la prima volta che le visioni del gruppo regionale sembrano non essere in linea con quelle del dirigente di partito. Intanto, l'imbarazzo sembra palpabile e, anche se cerca di non scomporsi, la coordinatrice provinciale di Italia Viva, Carmen De Rosa, alla domanda sulla presenza del gruppo casertano alla manifestazione afferma che «tutti quelli che potranno, compatibilmente con le proprie esigenze lavorative, sicuramente andranno», ribadendo che «sul territorio non sempre le posizioni sono uguali a quelle nazionali». 

Il 28 ottobre sarà in piazza Plebiscito a Napoli, con la fascia tricolore e con il vessillo di Anci Campania e le bandiere della pace, il sindaco di Caserta Carlo Marino. «Questa è una mobilitazione per la pace e non contro qualcuno e infatti molti sindaci di schieramenti diversi hanno già data la loro disponibilità», ha detto Marino. L'impegno dell'amministrazione si concretizzerà nei prossimi giorni quando la giunta approverà una delibera per formalizzare l'adesione alla marcia della pace. Nel documento sarà chiesto all'intero consiglio comunale di partecipare. Nel prossimo civico consesso, poi, sarà portato all'ordine del giorno il tema della solidarietà alle donne iraniane e il loro diritto a protestare. 

Video

E se la politica è divisa lo è anche il mondo sindacale. Cgil e Uil scenderanno nella piazza napoletana mentre la Cisl no. In questo caso però nessuna posizione personale ma una mobilitazione in linea con quanto indicato dai vertici nazionali e regionali dei singoli sindacati. Pietro Pettrone, segretario Uil assicura che «tutta la struttura casertana sarà presente a Napoli, in linea sottolinea con quanto indicato dal segretario regionale». Una delegazione della Cgil di Caserta, probabilmente guidata dalla segretaria Sonia Oliviero, seguirà il corteo della pace. Mentre La Cisl mancherà all'appello così come già annunciato. «La mancata distinzione tra aggredito e aggressore comporta una ambiguità che non può essere sottovalutata. Dunque noi non parteciperemo», spiega il segretario Giovanni Letizia

© RIPRODUZIONE RISERVATA