Profumi e abiti di lusso
il deposito dei «tarocchi»

Profumi e abiti di lusso il deposito dei «tarocchi»
di Biagio Salvati
Venerdì 23 Luglio 2021, 08:34 - Ultimo agg. 22:27
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Migliaia di capi di abbigliamento tutti falsificati e riportanti etichette di note griffes sono stati individuati e sequestrati dalla Guardia di Finanza di Marcianise in un deposito abusivo utilizzato per lo stoccaggio del materiale contraffatto. I due responsabili, C.P., 66enne di Marcianise, e A.G., 62enne di Afragola, infatti, avevano allestito un magazzino dove sono stati sorpresi mentre erano intenti alla preparazione dei pacchi da spedire agli acquirenti della merce. I finanzieri hanno sequestrato 4.500 capi di abbigliamento, soprattutto felpe, t-shirt, bermuda e giubbini di noti marchi (tra le altre Balenciaga, Givenchy, Louis Vuitton, Palm Angelse, Desquared), tutti confezionati ed etichettati in modo tale da renderli praticamente identici agli originali, ingannando anche gli acquirenti più attenti.

Sequestrati anche circa 1.800 flaconi di profumo delle griffe più famose (tra cui Tom Ford, Dior, Paco Rabanne, Carolina Herrera), recanti marchi contraffatti e privi dei requisiti minimi di sicurezza per la loro messa in commercio. L'attività ha consentito di scongiurare un significativo danno per i brand e di tutelare la salute dei consumatori, concretamente messa in pericolo dal possibile utilizzo di sostanze chimiche e materiali non sicuri e privi delle certificazioni sanitarie richieste dalla legge. Solo la merce rinvenuta, qualora immessa in commercio, avrebbe fruttato circa 350 mila euro. I due responsabili, che non sono stati in grado di giustificare la legittima provenienza della merce, sono stati denunciati alla Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere per le ipotesi di reato di ricettazione e contraffazione. Sono tuttora in corso le indagini per ricostruire l'intera filiera del falso, partendo dalle rotte di approvvigionamento della merce e fino all'individuazione dei venditori al dettaglio, nonché per recuperare a tassazione i proventi dell'illecita attività. L'attività è frutto della costante presenza sul territorio dei finanzieri e si inserisce nel più ampio dispositivo operativo a contrasto della contraffazione dei marchi, predisposto e coordinato dal Comando Provinciale di Caserta. Perquisizioni e sequestri di disinfettanti anti-Covid ed alcol denaturato di origine estera, e di ingenti confezioni di vini e champagne e di olio evo adulterati, sono stati invece eseguiti dalla Guardia di Finanza nell'agro aversano nell'ambito dell'indagine «Bad Drink».

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L'inchiesta è stata coordinata dalla Procura della Repubblica di Napoli Nord, che ha scoperto l'illecito utilizzo, per la produzione di bevande alcoliche come limoncelli e amari, di alcol destinato a fini industriali e di sanificazione, con un concreto rischio per la salute dei consumatori.

Nel sequestro è finito anche dell'olio di semi di girasole spacciato per olio extravergine. Una ventina gli indagati, quasi tutti residenti nell'agro nocerino-sarnese in provincia di Salerno - che avevano i depositi di bevande adulterate e contraffatte tra le province di Caserta, Napoli e Salerno. L'organizzazione ha evaso in modo massiccio le tasse, in particolare le accise, visto che l'alcol per disinfettare non è soggetto al pagamento dell'imposta quando viene introdotto in Italia, ma il prodotto veniva poi utilizzato per le bevande alcoliche. Appena un mese in provincia di Caserta è stato eseguito un altro sequestro di profumi contraffatti nell'ambito di una operazione a largo raggio in tutta Italia. L'indagine ha consentito di disarticolare un sistema con epicentro principale in Piemonte attivo in tutto il territorio nazionale e con legami commerciali all'estero, in particolare sulla rotta balcanica tra Turchia e Paesi dell'Est Europa, da dove avveniva l'approvvigionamento dei prodotti.

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