Ancora una giornata di proteste da parte dei lavoratori della Softlab, da tre mesi senza stipendio e con la spada di Damocle della scadenza della cassa integrazione fra tre mesi. Dopo il presidio sotto la sede della Regione Campania, in via Santa Lucia, la scorsa settimana, e quello al Ministero delle Imprese e del Made in Italy 15 giorni fa, ieri i lavoratori si sono radunati nei pressi della ex Gte, a Marcianise, e si sono diretti in corteo allo stabilimento della Jabil, loro ex datore di lavoro.
La manifestazione ha creato disagi agli automobilisti che si trovavano in zona, poiché nella strada percorsa dai lavoratori, nella periferia della città, confluiscono varie importanti arterie di collegamento tra il napoletano e il casertano. La protesta itinerante è stata, per certi versi, un ritorno a diversi anni dietro per Marcianise, al periodo post industriale, con le crisi delle grandi aziende e le mobilitazioni dei lavoratori. «Il nostro intento - dice Ciro Pistone segretario provinciale della Uilm - è anche quello di far conoscere le situazioni in cui si trovano questi lavoratori ed esortare l'opinione pubblica casertana a sostenerli. Il corteo si è concluso davanti alla Jabil perché i lavoratori ritengono che da parte della multinazionale poteva essere fatto qualcosa in più a supporto del loro futuro, dopo aver pagato lautamente la Softlab».
Per convincere i lavoratori a lasciare l'azienda di Marcianise in modo poco traumatico, fu attivato, con il coinvolgimento e il monitoraggio di Mise e Regione, lo strumento della ricollocazione in altre imprese a spese della stessa Jabil, che liquidò sia i lavoratori licenziati che le aziende che li assunsero.
«Non ci fermeremo qua - aggiunge Pistone - oggi ci sarà un presidio in Prefettura a Caserta che riguarda i 23 lavoratori di Orefice Generators, dove sicuramente saranno presenti anche i lavoratori della Softlab, per far sì che la Prefettura possa dare una spinta al Governo e, come ci aveva annunciato, convochi l'incontro con Softlab e i sindacati, per tirare le somme rispetto all'ultimo tavolo ministeriale, dove era stato imposto a Softlab, entro settembre, prima di assolvere a tutte le pendenze degli stipendi e poi presentare un nuovo piano industriale. Noi siamo molto preoccupati perché a dicembre scade la cassa integrazione, quindi questi lavoratori si troveranno senza nemmeno uno straccio di ammortizzatore sociale».
Nonostante l'appello lanciato ai parlamentari del casertano per sostenere la lotta dei lavoratori, ieri alla manifestazione con loro c'erano solo i sindacati. «Solo chiacchiere e niente fatti - affermano i rappresentanti della Fiom Cgil - le lavoratrici e i lavoratori meritano rispetto. La rabbia di sentirsi truffati dalle aziende, che hanno fallito con i progetti di ricollocazione e la paura di essere scaricati dalle istituzioni crea una situazione drammatica anche per la tenuta sociale del territorio. La Fiom di Caserta e le altre organizzazioni sindacali sono al fianco dei lavoratori per chiedere soluzioni concrete e imminenti, non c'è più tempo da perdere, non si può rimanere senza nessun sostegno al reddito. Ancora una volta i lavoratori sono lasciati soli con i sindacati, dove sono i parlamentari eletti sul territorio? Dove sono le istituzioni?».
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