Mario, ricostruite ultime ore di vita:
«È stato istigato al suicidio»

Mario, ricostruite ultime ore di vita: «È stato istigato al suicidio»
di Mary Liguori
Giovedì 6 Settembre 2018, 12:00 - Ultimo agg. 17:50
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Il silenzio dello sbigottimento, del dolore, dello choc avvolge la tragedia di Mario Pio Zarrillo, il 22enne scomparso da Marcianise venerdì e ritrovato cadavere in una villa abbandonata di via San Francesco due sere fa.

Silenzio che accompagna un'unica sinistra frase, il solo elemento che fa sospettare agli inquirenti che la morte del giovane sia stata istigata da qualcuno che Mario Pio temeva al punto da togliersi la vita. Questa mattina la Procura di Santa Maria Capua Vetere, diretta da Maria Antonietta Troncone, conferirà l'incarico per l'autopsia che dovrebbe essere eseguita in giornata o domani. Sul fascicolo, l'ipotesi di reato di sequestro di persona è stata sostituita dall'istigazione al suicidio. Il pm Armando Bosso vuole vederci chiaro. Solo dopo l'esame autoptico teso a chiarire se si si è effettivamente trattato di suicidio, sarà possibile organizzare i funerali che dovrebbero tenersi sabato o lunedì. Esclusa la data di domenica, giorno in cui, sorte beffarda, cadrà il compleanno di Mario Pio. Forse ci sarà una fiaccolata in sua memoria. La tragedia del giovane che si sarebbe tolto la vita sparandosi un colpo di pistola in bocca ha sconvolto la comunità di Marcianise che, con il sindaco Antonello Velardi in testa, ha prima preso parte alle ricerche, poi si è stretta intorno alla famiglia.
 
Mario Pio è uscito di casa venerdì per non farvi più ritorno. L'allarme è scattato quasi subito, tuttavia solo dopo la scomparsa si sono scoperte una serie di cose che anche la famiglia del giovane ignorava. Il 27 e il 28 agosto è andato a tirare al poligono di Centurano. Nel pomeriggio del 28 il commissariato di Marcianise gli ha rilasciato il porto d'armi per uso sportivo. Intorno alle 20, come hanno stabilito gli inquirenti, ha acquistato una pistola Beretta 92 in un negozio di Teano. Alle 22.30 circa le telecamere di via San Francesco a Marcianise lo hanno filmato mentre, con uno zaino in spalla, si allontanava dall'auto del papà. Pochi minuti dopo, Mario Pio ha telefonato a un amico. È il momento spartiacque dell'intera vicenda.

«Ho paura,- gli ha detto - ho visto una cosa che non avrei dovuto vedere». Il giorno dopo l'amico, quando ha appreso che Mario Pio non si era ritirato a casa, ha compreso la gravità di quell'affermazione e l'ha subito riferita al padre. Un campanello d'allarme che non è rimasto inascoltato tant'è che da quel momento la Procura, con i carabinieri di Marcianise, diretti dal tenente Marco Busetto, ha profuso ogni sforzo per cercare il giovane. Ricerche e appelli che martedì pomeriggio si sono infranti di fronte a una verità drammatica: Mario Pio era morto. Forse 'ha fatta finita subito dopo quella telefonata. Gli inquirenti sospettano che fosse terrorizzato, che possa essere stato testimone scomodo di qualcosa che l'ha profondamente turbato. Che, ancora, sia stato minacciato e si sentiva in pericolo o, forse, temeva anche per i suoi cari. Ipotesi, per ora solo quelle.

L'edificio in cui Mario Pio si è rifugiato è da tempo abbandonato. Il corpo era al piano superiore della villa e, secondo quanto trapelato, non c'erano né un giaciglio improvvisato né residui di cibo che possano far pensare che abbia passato lì più di qualche ora. L'ipotesi più accreditata è che sia morto poco dopo essere stato filmato: dal punto in cui lo si vede allontanarsi dall'auto, all'edificio in cui è stato trovato cadavere, non ci sono che una manciata di metri.

Per cinque mesi Mario Pio ha lavorato in una casa famiglia di San Prisco. In attesa di prendere parte al concorso per infermieri aveva accettato quel lavoro, tuttavia a giugno si era licenziato. I carabinieri hanno già interrogato il titolare della struttura. In casa famiglia - a dire del gestore - Mario non aveva legato con nessuno in particolare, ma non aveva neanche mai avuto problemi con alcuno. Descritto da tutti come un ragazzo molto riservato, senza particolari problemi. Un giovane modello la cui morte è avvolta nel mistero. Per questo sin da oggi riprenderanno gli interrogatori
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