Matrimoni finti, la «Circe di Mondragone»
sposa nigeriano più giovane di trent'anni

La Circe di Mondragone
La Circe di Mondragone
Marilu Mustodi Marilù Musto
Domenica 20 Marzo 2022, 23:28 - Ultimo agg. 15 Aprile, 22:44
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Era stata definita la Circe di Mondragone, ora riemerge come la «Papessa dei matrimoni»: Petronilla D’Agostino, 70 anni suonati, un omicidio alle spalle - quello del marito, padre dei suoi 8 figli - e una vita da riscrivere. Dove ci sono i matrimoni c’è lei: nel 2014, appena uscita dal carcere (dove ha scontato la condanna a 23 anni per omicidio), sposa Innocent Diwrachi Ndulaka, 36 anni, nigeriano. Petronilla ha quasi il doppio degli anni di Innocent, ma non importa. Solo che quel matrimonio oggi finisce in una inchiesta con 49 indagati accusati, a vario titolo, di falso e favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. Lei che aveva ordinato l'omicidio del marito al suo presunto amante, diventa improvvisamente una «moglie perfetta» per un matrimonio combinato. Questa, almeno, è l'ipotesi avanzata dalla magistrattura. Ieri, la notifica dell’avviso di garanzia a tutti, compresa Petronilla D’Agostino, pedina finita in un gioco più grande di lei. Di nuovo. Il procuratore aggiunto di Santa Maria Capua Vetere, Alessandro Milita, ipotizza che fra Castel Volturno, Mondragone, Qualiano e Pozzuoli ci sia un giro di matrimoni combinati fra italiani e stranieri per permettere a questi ultimi di ottenere la cittadinanza italiana e restare nella penisola non più da clandestini. 

Almeno 11 i matrimoni ricostruiti dagli inquirenti.

Sul piatto, c’era un giro di denaro mostruoso. I promotori del gruppo, per la Procura, sarebbero Concetta Cangiano di Castel Volturno, Saverio Piscitiello e Renato Cardillo di Mondragone, Assunta e Immacolata Della Monica, Angelo Riccardo di San Cipriano d’Aversa e Giovanni Macchia. Il «gancio» con l’esercito di extracomunitari in cerca di consorti, invece, sarebbe stato l’iraniano Housseini Majd Ghahareman.

Ma come funzionava l’accordo matrimoniale? Gli immigrati pagavano: le somme di denaro venivano cedute agli italiani e all’iraniano. Dopo aver intascato parte del compenso, l’agenzia matrimoniale dei truffatori pagava, con l’altra parte, il marito o la moglie per finta. Peccato che fra queste mogli ci fosse pure Petronilla D’Agostino, la «circe di Mondragone». È stato proprio il suo nome a far alzare le antenne della Procura. Il matrimonio venne trascritto in Comune, ma nessuno segnalò nulla. Dopo sette anni, quell’unione, assieme alla vecchia storia di sangue con al centro Petronilla, viene rispolverata.

 

Nel settembre del 1991, il corpo di Enrico Piscitiello, 46 anni, falegname sposato e padre di 8 figli, venne trovato nei pressi del cimitero di Mondragone. Una serie di indizi portarono al fermo di due ragazzi: Michele Marucchiello, 20 anni, amante della moglie di Piscitiello, Petronilla (da tutti conosciuta come Pinuccia) e Ottavio D’Ambrosio. Ottavio confessò di essere l’esecutore materiale del delitto e insieme a Marucchiello indicò in «Pinuccia» la mandante. E così, oggi, «Pinuccia» torna alla ribalta. Il litorale domizio-flegreo, nell’inchiesta, viene fuori come un enorme «pentolone» dove tirar fuori il marito o moglie. Gli indagati sono, oltre ai noti, Giuseppina Alone di Castel Volturno, Concetta Cangiano, Flavio Correra, Rita Falibetti, Luigi Interrante, Silvana Laudato, Fortuna Nastri di Castel Volturno, Marina Parisi, Laura e Annamaria Pietrarossa, Liviana Pinto, Saverio, Elisa e Giovanna Piscitiello di Mondragone e Formia, Patrizia Radice, Anna Riccio, Emilia Roma di Mondragone, Magdalena Olga, Annunziata Silvestri, Luciano Teti, Ferdinando Tramontano di Mondragone, Angela Turco, Magdalena Valente e Concetta Cangiano. 

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