Mattarella da don Diana, maquillage a Casal di Principe

L'umore dei residenti: siamo abituati alle auto blu, ma qui non cambia mai nulla

Reportage a Casal di Principe
Reportage a Casal di Principe
Marilu Mustodi Marilù Musto
Giovedì 16 Marzo 2023, 15:57 - Ultimo agg. 20 Marzo, 16:10
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I rifiuti ingombranti ammassati lungo il senso rotatorio con la statua di papa Giovanni Paolo II restituiscono una cartolina di Casal di Principe un po’ sbiadita. In città si versano lacrime perché il Comune non ha abbastanza fondi, il lavoro manca, i giovani lasciano il territorio per lavorare e studiare all’estero, ci sono sacchetti di rifiuti agli angoli e l’asfalto si sbriciola con gli acquazzoni, ma è arrivato il tempo in cui la lagna quotidiana fa spazio al buon umore. Davanti al Comune della città ci sono cittadini che sorridono perché martedì 21 marzo, primo giorno di Primavera, arriverà il presidente della Repubblica Sergio Mattarella per rendere omaggio a don Giuseppe Diana, martire della camorra, nel cimitero di Casal di Principe. Così, magicamente, le strade cambiano: sono sul punto di essere rimesse a nuovo; i fondi - pochi - riappaiono per asfaltare almeno l’arteria che conduce nel cuore della città uscendo dallo svincolo della statale Nola-Villa Literno e le panchine grigie, occupate da ambulanti la mattina, saranno tirate a lucido.

Ieri, i primi interventi erano visibili lungo via Vaticale. In questo modo, la seconda città più popolosa dell’agro aversano, si prepara per ospitare la massima carica dello Stato martedì prossimo, giornata mondiale della poesia. Ma pochi versi e tanta prosa stonata serpeggia fra le strade del centro dell’ex fortino della camorra. «Siamo abituati - dice un’anziana appena uscita dalla chiesa del Santissimo Salvatore - qui arrivano ministri ogni mese, passano e poi vanno via con le auto blu, ma per noi non cambia mai niente. La città sta morendo». Questa volta, però, è diverso. L’arrivo di Mattarella è sentito come una investitura dal sindaco Renato Natale. Il comitato di ordine e sicurezza ci sarà lunedì mattina in prefettura a Caserta. Il percorso che seguirà il capo dello Stato parte alle 10 e 15 di martedì: Mattarella farà visita alla tomba di don Giuseppe Diana al cimitero e incontrerà i fratelli di don Peppino, Marisa ed Emilio. Un filo immaginario lega tutti: sia il presidente Mattarella che i Diana sono familiari di vittime di mafia, uniti dal dolore. Subito dopo, il Presidente farà tappa all’istituto superiore «Guido Carli». Qui, in realtà, qualche giorno fa è stato affrontato un problema atavico: i vigili del fuoco, dopo un sopralluogo con la delegazione del cerimoniale del Quirinale, hanno preteso l’installazione di un impianto antincendio a norma. Gli estintori erano scaduti. Dopo anni di carte bollate e richieste cadute nel vuoto per ottenere un impianto degno - da parte della dirigente Tommasina Paolella - ora la Provincia di Caserta, con un colpo solo, ha velocizzato l’installazione.

 

Al «Guido Carli» Mattarella vedrà solo tre sindaci: Renato Natale di Casal di Principe, Marcello De Rosa di Casapesenna e Vincenzo Caterino di San Cipriano d’Aversa. Neanche le consorti sono ammesse nè i parlamentari della zona, solo le tre fasce tricolore che rappresentano l’ex «Albanova». Accanto a loro ci saranno Giorgio Magliocca della Provincia e il presidente della Regione, Vincenzo De Luca. Ma cosa hanno in serbo gli studenti del «Carli»? «Sono stata esautorata dall’organizzazione delle scuole», ha spiegato l’assessore alla pubblica istruzione del comune di Casale, Marisa Diana. «Secondo me era doveroso avere anche una rappresentanza dei due istituti comprensivi della città - ha concluso l’assessore, cugina del sacerdote-martire - ma mi hanno detto che l’unica referente dell’organizzazione doveva essere la dirigente del Carli».

Ad ogni modo, all’una è prevista la tappa con pranzo alla Nco, la Nuova cucina organizzata che ha cambiato la narrazione di un acronimo che rappresentava morte, la Nuova camorra organizzata di Raffaele Cutolo. Nella coop Nco lavorano ragazzi con disabilità: saranno loro a servire le pietanze al Presidente. Al termine, Mattarella si sposterà nella chiesa di San Nicola, dove don Giuseppe fu ucciso dal killer Giuseppe Quadrano, ma è possibile che ci sia un fuori programma nel bene confiscato «casa don Diana». La prosa si fa più dolce, resta l’attesa di un evento che non ha mai avuto precedenti ad Albanova: il capo di Stato nella terra di riscatto. 

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