MetroCampania NordEst e quella stazione abbandonata a Santa Maria Capua Vetere

Fondi mai stanziati per completare l'opera

La stazione di Santa Maria Capua Vetere di MetroCampania abbandonata
La stazione di Santa Maria Capua Vetere di MetroCampania abbandonata
di Serena Palumbo
Martedì 6 Giugno 2023, 07:35
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 Un progetto tanto virtuoso, quanto arenato è quello che avrebbe dovuto prevedere l'estensione della MetroCampania NordEst oltre gli attuali confini ferroviari. PiscinolaScampia, Mugnano, Giugliano, Aversa Ippodromo e Aversa Centro: sono queste le stazioni che al momento servono la popolazione della provincia a nord di Napoli e di Caserta. Tuttavia, in cantiere da diversi anni c'è la realizzazione di un collegamento su rotaie, che dalla stazione di Aversa Centro, con ben quattro nuove fermate nella provincia casertana, arriverebbe a Santa Maria Capua Vetere e a Capua. Un collegamento che risparmierebbe a molti pendolari della già esistente, ma lenta e obsoleta, linea Piedimonte Matese-Napoli Centrale, molto tempo per la percorrenza. «L'attuale linea Santa Maria-Piedimonte Matese - afferma Angelo Lustro, segretario regionale della Cgil Trasporti Campania - è una linea vecchia e oramai inadeguata. Ha una percorrenza di 42 km, fatti con un impiego commerciale di un'ora e 4 minuti. Un'assurdità. È una linea a dirigenza unica, lenta, sottoposta persino a frane, non elettrificata, nonostante un progetto di elettrificazione che negli anni è stato abbandonato. Occorrerebbe un investimento per adeguarla al sistema RFI, ovvero ai canoni della Rete Ferroviaria Italiana delle Ferrovie dello Stato». Una linea lenta e soggetta a interruzioni, la cui percorrenza potrebbe essere sostituita e velocizzata dall'estensione della MetroCampania NordEst: «Va dato alla popolazione un servizio migliore e più veloce. Ciò può essere realtà grazie al prolungamento, da anni in cantiere, della metropolitana regionale». In alcuni tratti i lavori iniziarono, fu realizzata persino una stazione nuova a Santa Maria.

Tuttavia, il cantiere in fase di ultimazione fu bloccato. Non sono mai state fornite spiegazioni sul perché, forse per questioni di finanziamenti e scarso interesse da parte della Regione. Da quel giorno il collegamento restò sospeso, ma la cosa più grave è che la stazione di Santa Maria era quasi ultimata, con le scale mobili in pronta funzione. Per evitare lo sciacallaggio fu posta una vigilanza per circa dieci anni. Ma rimossa la sorveglianza, la stazione di Santa Maria è stata abbandonata e totalmente deturpata. «Lo stato attuale di degrado fa saltare agli occhi una sola cosa: lo spreco di contributi pubblici nel costruire una stazione e abbandonarla a tre quarti dell'opera» aggiunge Lustro. Una stazione oggi relitto, che sarebbe dovuta essere un fiore all'occhiello tra i trasporti pubblici campani e che avrebbe dovuto collegare rapidamente il circondario di Napoli a quello di Caserta. Ma ancora oggi il sogno della sua realizzazione non è svanito. «Nel 2020 ottenemmo un incontro con la Regione per parlare del futuro di questa linea. C'era un accordo di programma con l'allora ministro De Micheli, che prevedeva un investimento di 210 milioni, di cui 140 stanziati con il Pnrr. Il tempo previsto per la realizzazione dell'infrastruttura era di cinque anni. Ma di questa linea che da Santa Maria va ad Aversa e che dovrebbe congiungersi con l'Aversa-Piscinola non c'è ancora traccia. La Regione ci ha risposto che ci sarebbe stata una valutazione costi-benefici. Tuttavia, dato che i fondi del Pnrr vanno spesi entro il 2026, abbiamo sollecitato la Regione, scoprendo che i 140 milioni che erano stati stanziati dall'accordo interministeriale sono stati eliminati, quindi non più investiti nella realizzazione della linea. Siamo così ritornati al punto zero». La Regione Campania avrebbe così fatto un passo indietro, ritirando i fondi stanziati per la realizzazione della nuova e più efficiente linea ferroviaria. Ma resta anche muta dinanzi alle domande del segretario regionale della Cgil e dei sindaci di Capua e Santa Maria Capua Vetere: «La Regione ci ha informati che i fondi necessari possono anche non provenire dal Pnrr e quindi essere attinti dai Fondi per lo Sviluppo e la Coesione.

Ma continuano a non darci informazioni in merito. Vorremo solo avere risposte a domande oramai ricorrenti: a livello regionale ci sono fondi e c'è la predisposizione a investirli su questa linea? Il completamento di questa opera si può avere o no? Ci vogliono certezze, ciò che manca allo stato». Ma a soffrire l'assenza di investimenti non è solo la linea che ancora dovrebbe vedere la sua realizzazione, ma anche quelle già esistenti: «La MetroCampania NordEst è monca. Quella linea avrebbe bisogno di un ammodernamento sulla infrastruttura, ma soprattutto sul materiale rotabile. Il servizio oggi fornito è scadente: hanno investito, mettendo treni ibridi, ma è come mettere una Ferrari su una strada di campagna. Treni moderni su rotaie arretrate, che non consentono un servizio rapido e adeguato. Bisogna aumentare la velocità commerciale, altrimenti il rischio reale è la soppressione», conclude Angelo Lustro. 

 

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