Non è chiaro quanto sia realmente accaduto, certo è che il teatro del brutto episodio è sempre piazza Ferraro, rinata proprio quest'estate a seguito di una serie di iniziative organizzate da privati e diventata location della movida maddalonesi. Una 16enne sabato intorno alle 23,30 è stata prima accerchiata da un gruppo di coetanee, e poi picchiata da un ragazzo di qualche anno più grande di lei. Il motivo non è chiaro ma secondo alcuni testimoni pare che la minorenne avesse avuto, proprio qualche giorno fa, un battibecco con alcune ragazze amiche del suo aggressore.
Sul posto sono immediatamente intervenuti i carabinieri della stazione locale ma anche una volante del commissariato di Polizia di Stato che, come ogni sera, perlustra la zona, diventata appunto calda e ritrovo di molti giovani anche dei comuni limitrofi della Valle di Suessola. Subito dopo l'aggressione, che ha registrato il trasferimento della ragazzina al pronto soccorso dell'ospedale Sant'Anna e San Sebastiano di Caserta, dove le hanno dato una prognosi di dieci giorni per una serie di escoriazioni e contusioni, sul posto sono immediatamente arrivati diversi familiari dei ragazzi. Si è registrato un momento di tensione abbastanza rilevante e per fortuna solo la presenza delle forze dell'ordine ha scongiurato il peggio.
Non è la prima volta, purtroppo, che si verificano durante l'estate oramai agli sgoccioli, episodi di movida violenta in pieno centro. Dieci giorni fa, si è registrato, appunto, un caso che è ancora oggi abbastanza chiacchierato e che non ha trovato ancora una risposta. Tre i ragazzini, tutti quattordicenni, sono stati protagonisti di una brutta storia che non ha appunto un filo conduttore ma che, a quanto pare, ha fatto aprire un'inchiesta da parte dei carabinieri della stazione locale, su un ipotetico giro di revenge porn.
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La denuncia è partita da una quattordicenne, che qualche settimana fa, si è appartata con un coetaneo in via Consolazione, nei pressi del passaggio a livello che porta all'ingresso di via Baldina e cioè vicino alla caserma Magrone.
Una situazione da panico generale, che portò la ragazzina ad informare immediatamente i genitori di quanto accaduto e, allo stesso tempo, a recarsi presso la compagnia dei carabinieri di via Appia, per sporgere regolare denuncia. Nel frattempo, mentre la notizia cominciava a circolare in città e, quindi, si diffondeva anche tra i genitori, parecchi si catapultarono in centro per prelevare i propri figli; la madre di un'adolescente malmenò persino il ragazzino che faceva da palo, prendendolo a calci e pugni. Lo stesso, avvertiti telefonicamente i genitori, fu accompagnato al pronto soccorso dell'ospedale Sant'Anna e San Sebastiano di Caserta dove, nella stessa nottata, i sanitari di turno dopo averlo medicato, gli diedero cinque giorni di prognosi. A sporgere denuncia, poi, fu anche il ragazzino che ebbe il rapporto con la coetanea, dichiarando di essere stato invogliato a fare sesso dalla quattordicenne. I militari dell'Arma che ancora oggi indagano a trecentosessanta gradi per cercare di ricostruire l'accaduto, nella stessa serata sequestrarono i telefoni cellulari dei tre ragazzini protagonisti della vicenda, ed alcuni filmati di telecamere private che si trovavano in zona, sia nei pressi di piazza Fontana che di via Consolazione.