Molestie sessuali sulla 13enne:
«Ci sarà processo bis al prete orco»

Molestie sessuali sulla 13enne: «Ci sarà processo bis al prete orco»
di Mary Liguori
Sabato 28 Dicembre 2019, 07:43 - Ultimo agg. 07:56
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È stato un processo dai grandi numeri e potrebbe essercene un altro perché i pm hanno annunciato che chiederanno un secondo rinvio a giudizio per l'ex esorcista Michele Barone. Questa volta dovrà rispondere di violenza sessuale sulla minorenne che avrebbe «trattato» per possessioni demoniache. Barone bis, dunque, dopo le trentotto udienze in diciassette mesi celebrate finora. La sentenza è prevista per gennaio. Un dibattimento complesso che si è aperto nel mese di giugno del 2018 e va a chiudersi in tempi rapidissimi nonostante i numeri straordinari di un processo che ha fatto registrare anche a livello mediatico un interesse eccezionale. Ieri a Palazzo di giustizia di Santa Maria Capua Vetere si è tenuta la requisitoria per l'ex sacerdote esorcista Michele Barone, accusato di maltrattamenti su minore e violenza sessuale su due ventenni. Rischia 22 anni di carcere. Cinque anni sono stati invece invocati per il commissario di polizia Luigi Schettino accusato di aver «coperto» il prete. Nel processo istruito per i presunti abusi all'ombra del tempio di Casapesenna sono coinvolti anche i genitori della minorenne che hanno già perduto la responsabilità genitoriale e ora rischiano tra i sette e gli otto anni di carcere. Per loro l'accusa è quella di avere sottratto la tredicenne alle cure mediche per affidarla totalmente al prete. Secondo la madre e il padre della minore i suoi erano problemi di possessione demoniaca per cui interruppero le terapie in corso all'ospedale Bambin Gesù di Roma dove la Ragazzina era seguita per disturbi di conversione.

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Arrestato il 14 febbraio del 2018 su ordine del gip Ivana Salvatore mentre rientrava in aereo da Cracovia, proprio insieme alla sua vittima minorenne, Michele Barone è quindi detenuto in carcere da ventidue mesi. In questo lungo periodo ha cambiato due penitenziari e anche gli avvocati: dopo una prima permanenza a Vallo della Lucania è stato trasferito a Carinola, dove si trova tutt'ora. Inizialmente era difeso da Carlo Taormina ma, in corso d'opera, ha nominato i penalisti Camillo Irace e Vincenzo Zuccaro. Diverse le sorti cautelari del poliziotto Schettino (difesosin dal primo momento dall'avvocato Carlo De Stavola) e dei genitori della bimba che, dopo i domiciliari, hanno ottenuto la libertà con misure interdittive. Anche la madre e il padre della minore erano inizialmente rappresentati da Taormina, poi hanno scelto i penalisti Giuseppe Stellato e Umberto Pappadia. Entrambi hanno perso la responsabilità genitoriale sulla figlia. Ma andiamo ai numeri del processo. Dinanzi al collegio presieduto da Maria Chiara Francica, giudici a latere Alessandra Cesare ed Elena Di Bartolomeo, si sono celebrate 38 udienze in diciassette mesi, con cinquanta testimoni chiamati al banco dall'accusa e dalla difesa. Svariate migliaia di file e documenti cartacei sono stati sequestrati dalla squadra mobile di Caserta, sezione fasce protette, nell'indagine coordinata dalla Procura di Santa Maria Capua Vetere, diretta da Maria Antonietta Troncone. Il pool di magistrati che ha diretto l'inchiesta ha visto al lavoro due sostituti procuratori, Alessandro Di Vico e Daniela Pannone, guidati dal procuratore aggiunto Alessandro Milita. Nel corso dell'inchiesta sono stati acquisiti cento filmati in parte riprodotti in udienza e sono stati eseguiti tre incidenti probatori e una escussione protetta nel corso del dibattimento. Tre,, infine, i luoghi in cui si sarebbero verificati i reati: la provincia di Caserta, tra Maddaloni, Casapesenna e San Marcellino, in Irlanda e a Medjurogje.

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Oltre alla ragazzina di tredici anni per la quale l'ex sacerdote è a processo per maltrattamenti e lesioni gravissime, ci sono, nell'elenco dei pm, le due vittime maggiorenni: due ragazze di venti anni che avrebbero subito violenze sessuali dal prete. Ma non è tutto. Oltre i capi di imputazione ci sono le testimonianze di quanti sostengono che l'ex sacerdote ha più volte usato violenza fisica per imporre le sue volontà, altri che parlano di una sorta di «lavaggio del cervello» cui il prete sottoponeva i propri adepti.

Una vicenda che, in più di un'occasione, ha assunto tratti surreali.

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