Omicidio Serena Mollicone, il teste Bove
rischia l'accusa di falsa testimonianza

Omicidio Serena Mollicone, il teste Bove rischia l'accusa di falsa testimonianza
di Angela Nicoletti
Sabato 11 Settembre 2021, 16:58 - Ultimo agg. 19:34
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Rischia di finire sotto processo per falsa testimonianza Davide Bove, l'amico ventenne di Marco Mottola che nel tardo pomeriggio di venerdì 10 settembre ha deposto davanti alla Corte d'Assise del tribunale di Cassino. L'oggi 3enne è stato chiamato a riferire nell'ambito del processo per l'uccisione di Serena Mollicone, cosa ha fatto il primo giugno del 2001. Per venti anni Bove si è trincerato dietro a frasi come: «Non ricordo cosa sia accaduto quella mattina. Non lo ricordo assolutamente». E la Corte e il pubblico ministero si aspettavano le stesse parole invece Bove ha improvvisamente ricordato che la mattina in cui Serena venne aggredita, proprio nei momento in cui molto probabilmente veniva colpita alla testa, Marco Mottola era con lui, in piazza. 

Un improvviso rigurgito di memoria che però ha insospettito sia la Corte che il pubblico ministero quando lo stesso testimone ha riferito di fatti che ancora non gli erano stati contestati.

Il presidente della Corte d'Assise ha chiesto al testimone se fosse stato avvicinato nei giorni scorsi e indotto a dare quella versione dei fatti.

A smentire la sua dichiarazione le intercettazioni telefoniche che dimostrano che Davide Bove e Marco Mottola si sono sentiti telefonicamente dopo l'orario in cui Serena è stata aggredita. A questo punto il presidente della Corte d'Assise ha trasmesso gli atti inerenti la deposizione del teste in Procura con l'accusa di falsa testimonianza.

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