Ucciso a Mondragone dopo una lite
con un tunisino: caccia all'assassino

Ucciso a Mondragone dopo una lite con un tunisino: caccia all'assassino
di Pierluigi Benvenuti
Lunedì 19 Novembre 2018, 08:33 - Ultimo agg. 12:45
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MONDRAGONE - Lo ha centrato in pieno petto con un colpo d'arma da fuoco, uccidendolo sul colpo, con ogni probabilità al termine di una lite. Poi si è dato immediatamente alla fuga. Adesso è caccia serrata al killer, sull'intero litorale domiziano, per assicurare alla giustizia l'uomo che l'altra notte ha ucciso Salvatore De Rosa, cinquantasette anni originario di Napoli ma da anni a Mondragone, vecchi precedenti per piccoli reati, oltraggio a pubblico ufficiale.

I carabinieri della compagnia di Mondragone, guidati dal capitano Luca Gino Iannotti, stanno setacciando tutto il territorio alla ricerca dell'assassino. I sospetti sono caduti su un immigrato tunisino di cinquant'anni. Per ora, è riuscito a far perdere le sue tracce. Non è da escludersi che il fuggiasco possa aver trovato rifugio in una delle tante abitazioni abbandonate o in una delle ville per le vacanze della zona, popolate solo d'estate.
 
Il drammatico episodio è avvenuto nella tarda serata tra sabato e domenica a Pescopagano, terra di frontiera tra le periferie di Mondragone e Castel Volturno. Le indagini per fare luce sull'accaduto sono ancora in corso. I militari dell'arma fin dalle primissime ore successive all'episodio stanno lavorando per ricostruire con precisione l'accaduto. Tutte le piste sono aperte. Gli inquirenti stanno utilizzando sia metodi di indagine di tipo tradizionale, ascoltando persone vicine alla vittima e al sospettato ed eseguendo perquisizioni domiciliari, sia stanno sfruttando le nuove tecnologie per incrociare i dati e le tracce elettroniche del ricercato. E sono convinti di riuscire ad risolvere in tempi brevi il giallo, accertando con precisione i fatti e le esatte ragioni dell'accaduto ed a stringere il cerchio intorno al colpevole dell'omicidio. L'ipotesi più accredita però resta quella della lite per futili motivi poi degenerata in tragedia. Molto probabilmente l'omicida aveva fatto abuso di alcolici. Ubriaco, potrebbe aver importunato il De Rosa e gli altri abitanti di uno squallido condominio di via Giovanni Pascoli 23, una traversa priva di illuminazione di via Pavoncelli, il viale principale di Pescopagano, tra ville disabitate, case da completare o in parte diroccate, lotti di terreno colmi di rifiuti. O chissà la discussione potrebbe essere stata innescata proprio dal De Rosa. Lo chiariranno le indagini. Fatto sta che il diverbio sarebbe ben presto degenerato.

L'assassino, al culmine della lite, ha estratto un'arma da fuoco ed ha sparato, sembra un solo colpo, sufficiente ad uccidere il cinquantasettenne mondragonese, centrato in pieno petto. Per Salvatore De Rosa non c'è stato nulla da fare. L'uomo è praticamente morto sul colpo, a pochi passi della sua abitazione. Quando i sanitari del servizio 118 sono giunti sul posto non hanno potuto fare altro che constatarne il decesso. La salma è stata trasferita all'istituto di medicina legale dell'azienda ospedaliera di Caserta dove nei prossimi giorni sarà eseguito l'esame autoptico.

Dall'esito degli accertamenti si attendono indicazioni importanti per le indagini. I carabinieri stanno anche cercando di risalire all'arma con la quale l'omicida ha esploso il colpo mortale, ancora da ritrovare, ed il suo calibro. Resta da capire se il colpo è stato espoloso con l'intento di uccidere o sia stata una tragica fatalità. Salvatore De Rosa viveva da solo. Sbarcava il lunario con lavori saltuari, ad esempio aiutando i commercianti della zona in piccoli servizi in cambio di pochi spiccioli o di qualcosa da mangiare o di un pacchetto di sigarette. Dal venerdì alla domenica lavorava in una pescheria sulla Domiziana, all'ingresso principale del quartiere. Una terra difficile, dove gli italiani e gli immigrati, tentano di convivere tra degrado e mancanza di servizi. Proprio ieri mattina per la prima volta i volontari della Croce Rossa I hanno eseguito delle visite mediche sulla popolazione immigrata. Un centinaio tra adulti e bambini le persone controllate.
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