Mondragone zona rossa, De Luca:
«Pronto il piano per tamponi di massa»

Mondragone zona rossa, De Luca: «Pronto il piano per tamponi di massa»
Venerdì 26 Giugno 2020, 15:33 - Ultimo agg. 23:31
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«Oggi la Campania è una regione a contagi zero al netto dei focolai di Mondragone. Andremo a cercare noi i contagi nelle prossime settimane. La Campania non è interessata a coprire problemi, ma a risolvere i problemi in maniera definitiva per tutelare la salute e serenità dei nostri cittadini». Così il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, ha esordito nella sua consueta diretta su Facebook annunciando «tamponi di massa laddove dovessero verificarsi dei contagi». 



Sullo sfondo resta il caso Mondragone: il governatore parla della situazione dei palazzi della Ex Cirio come di «una situazione incancrenita da dieci anni di fronte alla quale tutti hanno girato la testa». Una questione che «prima che alla Regione spetta in primo luogo al ministero dell'Interno, alla prefettura, alle forze ordine» ma «per dieci anni si è fatto finta di non vedere che questo problema c'era». «Quando siamo entrati negli appartamenti per fare i test abbiamo trovato decine di persone ammassate, affitti in nero pagati a cittadini italiani - ha aggiunto - eppure nessuno ha visto niente. E chi non ha fatto niente apre anche la bocca». 

Adesso, però, è intervenuta la Regione: «In pochi giorni faremo anche a Mondragone quanto fatto in altre parti della Campania, come per i focolai del Vallo di Diano e di Ariano dove abbiamo fatto 13mila tamponi», assicura De Luca. E snocciola i numeri: «Nei palazzi della ex Cirio sono stati fatti 743 tamponi dei quali 43 positivi; 9 nella palazzina dei senza tetto italiani, il resto tra bulgari e rom». 
 

 

Su una cosa De Luca non transige: «Non sono state fatte discriminazioni tra cittadini bulgari e italiani, noi pensiamo agli esseri umani, non alle nazionalità, ma sia chiaro: la Regione fa le ordinanze ma sono le forze dell'ordine che devono far rispettare le ordinanze e questo a Mondragone non è avvenuto». E accusa: «Con l'arrivo dell'Esercito e di altre forze dell'ordine la situazione è migliorata ma le forze sono comunque insufficienti perché la quarantena piaccia o non piaccia deve durare quindici giorni». Anche per tranquillizzare la comunità bulgara, arriverà a Mondragone una rappresentante dell'ambasciata bulgara «per spiegare bene quello che succedendo e che le regole vanno rispettate». 
 

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