Tornano gli sversamenti nel canale Trenta Palmi. Il corso d’acqua nasce nelle campagne aurunche, costeggia e poi percorre per vari chilometri il territorio di Cellole e Sessa Aurunca, per poi finire nel fiume Garigliano che segna il confine tra la Campania e il Lazio. Proprio quest’ultimo è, ad oggi, uno dei punti maggiormente inquinati, in particolare per quanto attiene la zona della foce, tratto in cui la balneazione è vietata ormai da anni. È quanto accaduto nelle acque del Garigliano questa mattina che ha evidenziato la gravità dei fatti. Alcune carpe prive di vita giacevano infatti nelle acque del fiume insospettendo qualcuno che ha visto e ha deciso di non voltarsi dall'altra parte. Un pescatore ha infatti immortalato quanto accaduto e si è rivolto a due associazioni attive sul territorio. A denunciare l'accaduto sono stati Gianluca Asciolla, presidente dell’Associazione per la cultura rurale, e Gaetano Cerrito, presidente dell’Associazione amici de ‘L’altra Italia’. “Ci è stato segnalato da un socio pescatore uno sversamento di liquami e di letame nel canale Trenta Palmi Fusaro che ha provocato una moria di carpe nel fiume Garigliano. L’Associazione per la cultura rurale congiuntamente all’Associazione amici de ‘L’altra Italia’ si rivolgerà oggi stesso alle autorità competenti”, dichiara Asciolla.
Eppure non è la prima volta che accade.