Movida a Caserta, regole ammorbidite:
scoppia l'ira del «Comitato vivibilità»

Movida a Caserta, regole ammorbidite: scoppia l'ira del «Comitato vivibilità»
di Emanuele Tirelli
Domenica 12 Settembre 2021, 12:00
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L'ultima ordinanza del sindaco Marino ha scontentato anche chi aveva commentato positivamente il primo provvedimento. E non è riuscita a ribaltare la posizione di chi si era mostrato contrario fin dal principio. Dopo l'omicidio di Gennaro Leone, da Palazzo Castropignano è partita un'ordinanza con restrizioni importanti sulla somministrazione e il consumo di cibi e bevande, incidendo anche sugli orari per la musica. Dopo un piccolo aggiustamento, venerdì ne è entrata in vigore un'altra, che qualcosa lascia e qualcosa trattiene.

Dal venerdì alla domenica, i locali del cosiddetto «quadrilatero» possono continuare a servire cibi e bevande fino alle 00:30, e i clienti possono restare ai propri tavoli fino all'una: c'è quindi mezz'ora in più rispetto ai giorni precedenti.

Tra i cambiamenti si registra pure quello relativo alla diffusione della musica, non più fino alle 22 ma alle 23. Gli altri punti del testo indicano invece il «divieto sull'intero territorio comunale della vendita al dettaglio e per asporto di bevande alcoliche e superalcoliche, dalle ore 20 alle 8 del giorno successivo, per tutti gli esercizi di vicinato, attività artigianali o attraverso distributori automatici, e dalle 22 la vendita delle altre bevande da asporto in contenitori di vetro a tutte le altre attività commerciali». E, ancora, il divieto di «consumo di bevande alcoliche di qualsiasi gradazione e in qualunque contenitore, tutti i giorni dalle 22 alle ore 8 del giorno successivo». In quest'ultimo caso si fa riferimento alle aree pubbliche e aperte al pubblico, con l'eccezione degli spazi dati in concessione ai locali.

Chi ha cambiato posizione è il Comitato vivibilità cittadina Caserta, che attraverso la sua presidente Rosi Di Costanzo ha espresso la propria contrarietà e ha definito «ipocrita» un'affermazione contenuta nel comunicato stampa diffuso dal Comune. In particolare si fa riferimento alla parte in cui si legge: «La decisione è arrivata al termine di una giornata ricca di incontri per il primo cittadino che, accompagnato dal consigliere Giovanni Comunale, ha avuto modo di dialogare, faccia a faccia in Comune, col comitato spontaneo delle mamme e il Comitato vivibilità cittadina». «Come cittadini, mamme, genitori ha specificato invece Di Costanzo ci eravamo recati all'incontro con il sindaco speranzosi che l'ordinanza adottata sarebbe stata non solo mantenuta ma anche rafforzata con controlli continuativi e programmati». I membri del Comitato sostengono inoltre di essere stati «artatamente invitati per essere strumentalizzati a favore di un cambiamento di rotta», e per questo dichiarano di non voler essere inseriti in dichiarazioni che secondo loro lascerebbero intendere posizioni differenti rispetto a quelle che hanno sempre manifestato. «Ci sarebbe piaciuta un po' di onestà intellettuale», ha proseguito Di Costanzo. «Ci sarebbe piaciuto che il sindaco ce lo avesse annunciato durante l'incontro e non fatto leggere sopra i giornali poco dopo».

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L'ha definita come «l'ennesima pezza a un provvedimento preso in tutta fretta, che penalizza il commercio e poco o nulla fa rispetto a ciò che si dovrebbe». Così Lucio Sindaco, presidente di Confcommercio Caserta. «Sono contrario in generale ai provvedimenti presi per dare una risposta all'opinione pubblica. E questo fa parte della categoria. È anche inutile convocarci a un tavolo quando in realtà il Comune ha voluto comunicarci una decisione che aveva già preso. Non neghiamo l'esistenza di un fenomeno, ma chiediamo di analizzarlo nella sua interezza per poter prendere dei provvedimenti consapevoli. Le limitazioni ai locali continuano a non essere la risposta giusta». «Se non dovessero verificarsi episodi di risse, tutto dovrebbe tornare come prima a partire dal primo ottobre», ha commentato invece il presidente di Confesercenti Caserta, Salvatore Petrella. Intanto la sua associazione continua a lavorare alla proposta di una vigilanza privata nel fine settimana per il centro della città, da presentare sul tavolo del prossimo sindaco. «Le forze dell'ordine non continueranno con questa presenza massiccia sul territorio, quindi l'idea è quella di una vigilanza che serva a segnalare eventuali anomalie». 

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