Museo San Rocco, i turisti arrivano perfino da Bolzano

L'esposizione permanente meta di 400 pellegrini in un anno

Museo San Rocco, i turisti arrivano perfino da Bolzano
di Roberta Muzio
Domenica 22 Gennaio 2023, 09:50
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Turismo religioso e fede, un binomio che a Capriati a Volturno, piccolo centro dell'Alto Casertano, sta facendo registrare centinaia di presenze che, nell'arco di un anno, diventano migliaia. Così nel post pandemia si riscoprono gli itinerari religiosi e, sotto la spinta del fondatore dell'Associazione europea Amici di San Rocco, Costantino de Bellis, il museo iconografico dedicato al santo di Montepellier diventa meta privilegiata: «Da inizio anno abbiamo ospitato già quattrocento pellegrini. È appena andato via un folto gruppo proveniente da Bolzano e attendiamo ora l'arrivo dei fedeli dalla provincia di Roma».

Per due anni il museo, che fu inaugurato nel 2006, ha sofferto, come molti luoghi di aggregazione, lo scotto delle misure anti Covid.

Da qualche mese, però, la voglia di visitare, di ritrovare i luoghi della fede è cresciuta. Così i riflessi ci sono stati anche a Capriati a Volturno dove, in un immobile un tempo adibito a scuola, il Comune ha concesso lo spazio necessario per quadri, statue, ex voto, reliquie, insomma tutto ciò che riguarda il culto di San Rocco.

«È stata e saranno settimane intense spiega de Bellis, infaticabile organizzatore di molteplici iniziative che si svolgono in diversi paesi d'Italia dove si sono formati i gruppi Amici di San Rocco Attendiamo i pellegrini che stanno affluendo da molte regioni. A breve verrà il gruppo di Gavignano, vicino Roma. Il nostro museo ormai è una realtà che non ha eguali in Italia e in Europa».

Tanti simboli della fede, dunque, inclusa la raccolta più numerosa di reliquie del santo di Montepellier. E sulla fede e sulla testimonianza della vita del santo, fratel Costantino punta per rivitalizzare il museo. «Sono molto soddisfatto. Tutte le settimane ci sono pullman di pellegrini che visitano il museo e affluiscono nell'Alto Casertano per ammirarne la bellezza. La fede passa anche attraverso un turismo religioso che non conosce sosta» afferma. Costantino de Bellis da circa 25 anni dedica la propria vita a San Rocco. Quando decise di concentrare le sue energie a far conoscere la figura e gli insegnamenti del santo abbandonò la carriera da militare e iniziò a lavorare in giro per l'Italia e in Europa per dar vita ai gruppi che fanno parte dell'associazione europea Amici di San Rocco.
«Il museo spiega ancora accoglie i segni dell'arte che scaturiscono dalla fede. I quadri, le statue, gli oggetti votivi, realizzati con le diverse tecniche, raffigurano il pellegrino di Dio. La presenza del museo nell'Alto Casertano è un bene che va valorizzato e conosciuto».
Il lavoro di raccolta è durato anni ed ha consentito di concentrare in un solo luogo il più gran numero di riferimenti e oggetti dedicati al santo pellegrino. Fin dal 2006 l'amministrazione comunale e il gruppo locale Amici di San Rocco condivisero il progetto diventato un unicum. Si pensi, poi, a quanti paesi, città, comunità italiane ed europee venerano il santo.

«Sono numerosissime sottolinea de Bellis da Nord a Sud e ciò consente di attrarre tanti pellegrini verso Capriati. I visitatori sono venuti da molte regioni: dal Piemonte, dalla Liguria, dalla Sicilia, dal Trentino. Inoltre soffermarsi a guardare il volto del Viandante della storia ridona la pace del cuore, apre una prospettiva verso la spiritualità. Nel vissuto quotidiano gli oggetti raccolti nel museo rappresentano i simboli eloquenti del cristianesimo. In fondo il senso del pellegrinaggio è proprio questo: un andare verso la meta, un cammino interiore, per scoprire se stessi sotto una luce diversa».

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