Musica da camera e jazz nel cuore storico della città. O meglio «nel salotto del salotto» di Caserta, come l'assessore alla Cultura Enzo Battarra ama definire l'ex Cenobio di Sant'Agostino immaginandone il futuro. Un futuro prossimo, considerato che entro gennaio 2024 dovranno essere consegnati i lavori del primo lotto di interventi finanziati per oltre 2,4 milioni di euro dal Por Campania 2014-2020, con riferimento all'Asse 10 Pics (Programma integrato città sostenibile) Caserta. E poi si andrà avanti, grazie ad ulteriori 5,4 milioni di euro che serviranno per intervenire anche sul secondo lotto di lavori, questa volta finanziati dal Piano nazionale di ripresa e resilienza e ottenuti dall'assessorato ai Lavori pubblici di Massimiliano Marzo insieme ad altri 16 progetti per una rigenerazione urbana da oltre 20 milioni di euro in totale. Intanto si imbastisce il destino dell'ex Cenobio di Sant'Agostino che si candida ad assumere il ruolo centripeto ereditato dal Villaggio Torre, quello che prima della costruzione della Reggia sorgeva ai piedi della torre medievale del palazzo ducale dei Della Ratta, oggi sede della Prefettura.
«Siamo nel cuore di Caserta - spiega l'assessore Battarra - ed è per questo che occorrerà connotare quegli spazi come luoghi dell'accoglienza, elegante e versatile.
«Il primo piano della struttura ritornerà ad accogliere le collezioni temporanee mentre il secondo darà spazio e visibilità alla ricchissima collezione permanente del Mac seguendo un criterio di rotazione che metta tutte le opere nella giusta luce. Non solo: sono in corso trattative affinché il nostro Museo di arte contemporanea possa ospitare la collezione privata di Ernesto Esposito, designer napoletano di fama internazionale per le più importanti griffe di calzature, amico di Lucio Amelio e in stretto contatto con le gallerie più influenti del settore e con artisti del calibro di Cy Twombly, Joseph Beuys, Andy Warhol e Helmut Newton».
Artisti di fama internazionale e giovani talenti troveranno spazio negli ambienti dell'ex Cenobio di Sant'Agostino dove, al pian terreno, si immaginano laboratori e botteghe d'arte.
«In realtà stiamo ragionando di un'area cittadina che ha molte reminiscenze del campo dell'arte, e dove anche oggi si affacciano studi di artisti, gallerie, spazi deputati ad attività culturali - rimarca l'assessore Battarra - Una sorta di quadrilatero dell'arte dove insiste il teatro comunale «Costantino Parravano» da una parte e l'ex Cenobio di Sant'Agostino dall'altra. Poi c'è tutta la zona della Santella e delle storie culturali cittadine che sono passate e passano per quelle strade. Ed è quello l'elemento sul quale puntare per creare maggiore permeabilità tra la Reggia e la città, attraverso avamposti come la chiesa di Sant'Elena, già oggi oggetto di intervento a cura dell'architetto Dante Specchia, che vicina a quella che fu la dimora di Luigi Vanvitelli aggiungerà un ulteriore tassello alla storia che Caserta può e deve raccontare a turisti e visitatori».