Processo Eco4 sui legami fra camorra, politica e gestione dei rifiuti in Campania: pesa come un macigno la sentenza di Appello per l'ex sottosegretario all'Economia, Nicola Cosentino. I giudici della corte di Appello del tribunale di Napoli hanno riformato la sentenza emessa dal tribunale di Santa Maria Capua Vetere (presidente Gianpaolo Guglielmo) e hanno deciso per la condanna a dieci di reclusione per l'ex sottosegretario del governo Berlusconi, accusato di concorso esterno in associazione mafiosa. La sentenza è stata letta poco fa dai magistrati della corte di Appello di Napoli, presidente Agnese Di Iorio, a latere Federica De Maio e Nicola Russo. Per le toghe, la condotta malavitosa dell'ex politico di centrodestra è da considerarsi «perdurante» anche oltre il 2005.
In primo grado l'ex leader di Forza Italia in Campania era stato condannato a 9 anni di reclusione per concorso esterno dai magistrati di Santa Maria Capua Vetere.
Questa di oggi, dunque, è la seconda sentenza di condanna per Cosentino (dopo quella per la corruzione di un agente della polizia penitenziaria per far entrare in carcere della mozzarella e un lettore Mp3 per ascoltare musica). Assolto negli altri due processi - per il monopolio della distribuzione dei carburanti e per la costruzione del centro commerciale Il Principe, a Casal di Principe - ora l'ex sottosegretario ricorrerà in Cassazione.