Niente fondi per il presepe vivente, la Vaccheria non festeggia il Natale

Quello che era ormai diventato una tradizione attesa e consolidata per il territorio non si farà neppure quest'anno a causa della mancanza di fondi

La natività
La natività
di Lidia Luberto
Giovedì 17 Novembre 2022, 08:58 - Ultimo agg. 12:56
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Il presepe vivente del Settecento della Vaccheria, quello che ad ogni edizione attirava migliaia di turisti, quello che era ormai diventato una tradizione attesa e consolidata per il territorio, non si farà neppure quest'anno. Dopo i due Natali in lockdown causati dall'emergenza pandemica, questa volta gli organizzatori del Presepe ci avevano creduto. «Eravamo quasi certi di farcela. Non ci sembrava ci fossero particolari ostacoli. Invece, ci siamo dovuti arrendere per mancanza di sostegni economici», è l'amara constatazione di Giovanni Marino, l'anima della manifestazione che, in circa venti anni, aveva fatto crescere la rappresentazione sacra al punto da coinvolgere 180 figuranti, distribuiti su oltre un chilometro di percorso, costruito con un'attenzione filologica da fare invidia ai più antichi e famosi Presepi viventi italiani.

Una delusione condivisa dalle decine di persone, figuranti, ma anche sarti, falegnami, tecnici, che, edizione dopo edizione, crescevano in numero ed in entusiasmo. «Tanti partecipanti mi hanno contattato già dal mese di settembre pronti a ripartire dopo il fermo dovuto al Covid.

Invece - ha aggiunto Marino - ho dovuto spegnere il loro slancio e invitarli a sperare in una prossima edizione». Anche il presidente della Pro loco di Vaccheria, Massimo Dello Stritto, non nasconde il suo disappunto. «Nell'ultima edizione, quella del 2019, contammo, in quattro giorni di rappresentazione, oltre 50mila presenze e 80 pullman provenienti da ogni parte d'Italia. Fu un successo enorme che contavamo di confermare e, anzi, di allargare. Sono convinto, perciò, che questa sia una sconfitta per il Comune di Caserta: perdere un evento del genere significa rinunciare ad un movimento turistico notevolissimo», dice Massimo Dello Stritto. «In questi mesi ci hanno contattato decine di agenzie di viaggio da tutta Italia per portare qui, in occasione del Presepe, i loro clienti preparando pacchetti turistici ad hoc che prevedevano anche visite nei siti monumentali e storici della città. Abbiamo tergiversato per settimane, ma poi, arrivati al mese di novembre, abbiamo dovuto ammettere, anche a noi stessi, l'impossibilità di organizzare l'evento».

Una circostanza che non si verificherà più, parola dell'assessore agli Eventi e vice sindaco Emiliano Casale. «Sono il primo ad essere dispiaciuto di quanto è successo: abbiamo noi stessi voluto fortemente le ultime edizioni realizzate con un co-finanziamento regionale. Cosa che non è potuta accadere quest'anno. In effetti fino all'ultima edizione riuscivamo ad usufruire di un finanziamento regionale dedicato al teatro che noi avevano interpretato in modo estensivo. Insomma - spiega Casale - dedicavamo la somma disponibile a più eventi teatrali, fra i quali avevamo inserito il Presepe vivente. Quest'anno, invece, la Regione ha destinato il finanziamento di 250mila euro alla valorizzazione dello spettacolo- Teatro Comunale. Da qui l'impossibilità ad agire diversamente. Però, onde evitare che la cosa si ripeta, abbiamo già presentato in Regione, per il 2023, un progetto di video mapping sui monumenti cittadini che da Caserta accompagni i turisti per i monumenti della città finora San Leucio, Casertavecchia, la Vaccheria, dove, appunto, si potrà assistere al Presepe vivente del Settecento». E questo è solo l'inizio, promette Casale. «Già fra gennaio e febbraio saremo in grado di avere un calendario compiuto e definitivo dei grandi eventi estivi, compreso il Settembre al borgo, e invernali, con il Natale, come l'ho appena tracciato. Per quest'anno, però, bisognerà accontentarsi dei mercatini di Natale e, con l'aiuto della Camera di Commercio, di illuminazioni, degli artisti di strada e della Notte Bianca».
 

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