«Noi ciclisti in pericolo»
Nasce il palo delle ruote
bucate dalle voragini

Maria Grazia Ammirati Velo Club
Maria Grazia Ammirati Velo Club
Marilu Mustodi Marilù Musto
Giovedì 24 Marzo 2022, 16:11 - Ultimo agg. 15 Aprile, 22:43
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Quasi non sembra vero: nel quartiere «Sala» di Caserta qualcosa è cambiato. Il manto stradale è stato rimesso a nuovo ed è comparso l’asfalto anche sul percorso davanti alla chiesa del Buon Pastore. Ma la finestra di vulnerabilità più pericolosa di tutte, per i ciclisti, resta San Leucio che con Vaccheria rappresenta ancora una dei tragitti a ostacoli.
Chi predilige le due ruote per spostarsi in città deve affrontare le buche lungo la carreggiata che forano le ruote e inducono alle cadute. Come fare per evitare il peggio e per non incorrere in incidenti stradali mentre si ripara la ruota? La ricetta non c’è, ma almeno esiste il metodo per non incidere sull’ambiente. Con un cartello e un chiodo, lungo la discesa di San Leucio, i ciclisti hanno fissato un pit-stop. Il chiodo messo su un palo «raccoglie» le camere d’aria forate.
Il palo si trova poco prima del cantiere che da settimane è fermo a Vaccheria ed è il luogo dove, quasi ogni giorno, i ciclisti incorrono in buche che forano le gomme. L’insegna avvisa: «Ai lavori fra San Leucio e la Vaccheria - si legge - si sono aggiunti quelli del condotto fognario con scavi lasciati aperti o chiusi con brecciolino sciolto, tutto questo rende estremamente pericoloso il passaggio con qualsiasi tipo di veicolo. Solo qui si può consentire lavori e strade tenute in modo simile. A cura dei ciclisti casertani è stata esposta una tabella con invito ai ciclisti a depositare le camere d’aria forate su tale tratto di strada e non abbandonarle lungo la strada». Già, perché accadeva anche questo: l’abbandono lungo il percorso di pezzi di ruote rotte ad opera degli indisciplinati. Ora, con una corale manifestazione di civiltà, basterà raggiungere il chiodo a San Leucio e lasciare lì ciò che si è lesionato. Un volontario, poi, le smaltirà.

IL CASO CASALUCE
E se a Caserta si lotta per avere l’asfalto decente, in provincia non va certo meglio. A Casaluce, lungo la strada che porta a real sito di Carditello, c’è un cartello che indica la pista ciclabile accanto a un marciapiede dissestato con voragini disseminate. «Faremo rimuovere il cartello, si tratta di un marciapiede mascherato da pista», spiega il sindaco Francesco Luongo che anticipa: «In cantiere c’è il progetto di una pista ciclabile nuova, sarà una priorità per il nostro Comune». E anche a Santa Maria Capua Vetere la strada che porta all’Anfiteatro è rattoppata e penosa. Ieri, una famiglia di turisti inglesi in bici con bambini, si è dovuta fermare quattro volte per attraversare l’Appia. Chi striglia l’amministrazione di Caserta e dei paesi limitrofi è di certo l’Asd Velo club Caserta che vanta una donna alla guida dell’associazione sportiva, la prima di tutta la storia della Velo Club di Terra di Lavoro. «Le arterie piene di crepe sono un elemento di degrado delle nostre città e dei centri storici», spiega Maria Grazia Ammirati. «Questo sfacelo è un pericolo sia per i ciclisti, ma soprattutto per i pedoni. In un anno abbiamo calcolato che ci sono moltissimi incidenti di persone in bici a causa del manto stradale - spiega Ammirati - ma una cosa ci tengo a dire, le amministrazioni comunali devono fare di più, non si può stare lì ad aspettare che qualcosa accada. Spero che il Comune di Caserta, almeno, ci ascolti».
E c’è chi segnala nuove voragini, anche pericolose. «In via Tiziano, a Caserta, c’è una voragine segnalata in estate», spiega Vincenzo Saputo, ciclista professionista. «Da tempo hanno transennato la zona, ma nessuno ha riparato il danno.

Ieri ho inviato una foto al sindaco Marino, spero che ci sia presto una riparazione». Intanto, il chiodo si riempie di nuove camere d’aria.

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