Mare sporco sul litorale domitio:
«Dateci i nomi di chi inquina»

Mare sporco sul litorale domitio: «Dateci i nomi di chi inquina»
di Vincenzo Ammaliato
Martedì 20 Luglio 2021, 08:48 - Ultimo agg. 16:09
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«Se ci avessero visti indifesi e vulnerabili e ci avessero sparato addosso, sarebbe stata la stessa cosa». Marcello Giocondo, segretario regionale del sindacato italiano balneari, ma anche gestore di un lido sulla costa casertana, usa questa metafora per spiegare il suo sconforto e dei suoi colleghi balneari alla lettura dell'articolo de Il Mattino che riportava, domenica, il comunicato di Legambiente sulle verifiche di Goletta Verde relative allo stato delle acqua del mare italiano, risultate anche quest'anno pessime nel tratto della costa domiziana. Mare inquinato alle foci dei Regi Lagni, di Lago Patria e Fiumarella. Inquinamento sostenuto al Savone. Si salva solo la foce del canale di Sessa Aurunca.

«Non mettiamo in discussione il dato scientifico di Goletta Verde, né la tempistica della pubblicazione, in piena estate e con solo altri trenta giorni di attività turistica, con i quali il comparto spera di recuperare parte delle perdite dovute alla pandemia spiega il presidente Giocondo ma fa grossa rabbia essere considerati dai media, dalle associazioni e anche dalle istituzioni solo quando c'è da sbattere il mostro in prima pagina.

Tutti, ormai, sanno chi è che inquina il mare della provincia di Caserta, fino a farlo arrivare a valori compromessi come quelli riportati da Goletta Verde, ma perché nessuno interviene sui responsabili? Perché Legambiente, come tanti altri che sottolineano l'inquinamento delle nostre acque, non si rivolgono a chi questo disastro lo procura? Sappiamo, per certo, grazie ad alcune recenti operazioni della magistratura, che i Comuni di Pastorano, Bellona, Vitulazio e Camigliano inquinano da sempre il mare domiziano. Da un paio di settimane sappiamo con certezza lo fanno anche quelli di Grazzanise, Cancello Arnone e Santa Maria la Fossa. Ebbene, Perché si lancia la croce solo addosso a noi balneari? Perché nessuno chiede mai conto a questi amministratori dei loro comportamenti illegali?».

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Va ricordato che i dati sulle acque del mare casertano Arpac, l'agenzia regionale deputata istituzionalmente alle verifiche sulla balneabilità, sono soddisfacenti e incoraggiano il tuffo anche in gran parte della riviera casertana e che le spiagge alle foci dei canali d'acqua superficiali, come i Regi Lagni e il Savone sono non balneabili a prescindere dall'inquinamento. Tuttavia, i valori d'inquinanti riscontrati alle foci dei canali domiziani sono fuori controllo. «Ed è opportuno che enti come Legambiente e Goletta Verde eseguano campionamenti e verifiche ci tiene a sottolineare Giocondo ma bisogna chiedere ai responsabile del disastro certificato sia chiesto conto delle loro nefandezze».

Intanto, Domizia, la bandiera dove confluiscono tutte le associazioni ambientaliste del litorale di Terra di Lavoro ha ospitato il presidente della fondazione Univerde, Alfonso Pecorario Scanio che ha preso parte al dibattito: «Qualità delle acque, con Domizia per la sostenibilità». L'ex ministro ha prima pagaiato con una canoa del mare del lido Flava raccogliendo plastica galleggiante, poi invogliato i componenti di Domizia a investire sul progetto di tutela e valorizzazione ambientale.

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